ALCAMO – Primo consiglio comunale carico di tensione quello di ieri sera in merito alla mozione di indirizzo su “Pulizia straordinaria dei Cimiteri Comunali” a firma di Barone e da alri 12 consiglieri di maggioranza. La mozione, a detta dei proponenti, ha avuto una funzione di portare la discussione in consiglio, sottolineando la condizione di degrado in cui versano i Cimiteri Comunali e mettendo così alla luce altri problemi durante il dibattito, con il fine di trovare le opportune soluzioni.
La risposta della minoranza stavolta è stata più dura: ABC-Alcamo Cambierà, PD, UDC e Sicilia Futura hanno abbandonato l’aula consiliare, con la motivazione comune di non voler neppure partecipare al dibattito perché questa mozione, presentata proprio dal gruppo di maggioranza, non aveva neppure motivo di esistere, in quanto atto di ordinaria amministrazione. “Tale compito rientra già tra quelli di competenza dell’amministrazione”, dicono da ABC, “Non ingolfiamo il consiglio comunale con atti che sono di ordinaria amministrazione” fanno eco dal PD.
La replica da parte del M5S arriva secca da più fronti: “mi dispiace sentire questi discorsi, sono degli attacchi pretestuosi” afferma Ferro, “sono enormemente dispiaciuto del contegno della minoranza, lo reputo un atteggiamento poco maturo” rimarca il capogruppo Salato.
Infine c’è anche chi fa la voce grossa, come la consigliera Cuscinà che tuona: “È vero che noi siamo la maggioranza e sinceramente non dobbiamo chiedere il permesso a nessuno perché, volendo, possiamo fare tutto quello che vogliamo, e voi potete restare pure a casa perché tanto abbiamo pure il numero legale, ma ci piace restare dentro il consiglio e parlarne”. “Questa mozione deve essere da pungolo per i dirigenti e per gli operai per far capire loro che noi li osserviamo e li controlliamo” continua nel suo intervento.
Nella sua conclusione la consigliera torna a parlare del gesto della minoranza: “Io sottoscrivo tutte le mozioni che voglio e nessuno si deve permettere di dirmi che devo fare e se lo faccio male e dovevano avere la dignità di restare qua e sentire le nostre risposte”.