ALCAMO – Il PD di Alcamo fa sentire la propria voce su quanto accaduto durante la seduta del consiglio comunale di martedì scorso, 25 Ottobre.
Pubblichiamo per intero il comunicato del PD:
“Il Partito Democratico di Alcamo giudica irresponsabili ed inaccettabili le parole pronunciate, durante l’ultima seduta consiliare del 25 Ottobre 2016, dalla Consigliera del Movimento 5 Stelle, Alessandra Cuscinà.
Sono espressioni che dimostrano con atteggiamenti arroganti l’assoluta ignoranza del significato di democrazia, probabilmente di tutti gli esponenti del movimento grillino, dal quale infatti non è ancora emersa nessuna smentita.
Alcamo ha fortemente voluto con voto democratico il cambiamento, ma mentre questo è ancora tutto da verificare, oggi ci ritroviamo con la democrazia calpestata e la prepotenza al potere.
La democrazia non deve essere un regalo della Consigliera Cuscinà e dei suoi silenziosi colleghi, è un diritto dei cittadini che il Pd intende difendere dentro e fuori dall’aula consiliare.
Perché la città è di tutti, anche quelli che non li hanno votati.
Giulia Calvaruso”.
Sulla vicenda abbiamo chiesto un parere anche ai consiglieri del PD Giacomo Sucameli e Filippo Cracchiolo.
Il consigliere Filippo Cracchiolo ha espresso tutta la propria amarezza in riferimento alle dichiarazioni della Cuscinà, marcando la differenza tra quanto pronunciato dal Sindaco all’insediamento del consiglio comunale e le parole proferite dalla consigliera.”Trovo un’enorme distanza tra le parole pronunciate dal Sindaco Surdi durante l’insediamento del primo consiglio comunale in cui ha riconosciuto il valore dell’opposizione e le dichiarazioni impietose e anti- democratiche della consigliera Cuscinà. La città ha fortemente voluto un cambiamento perché non sopportava più l’arroganza e i personalismi, non vorrei che si ritornasse nuovamente ai vecchi schemi”.
Il capogruppo Giacomo Sucameli riscontra ancora una volta, la mancanza di rispetto dell’amministrazione verso la funzione di controllo ed indirizzo dei consiglieri comunali della minoranza. “L’arroganza formale ” dei consiglieri e di tutta l’amministrazione pentastellare, è da interpretare a tutti gli effetti come una mancata risposta alla cittadinanza tutta e si configura come una mancanza di rispetto e considerazione per il ruolo del consigliere e i cittadini che rappresenta. Mi riferisco soprattutto alla delibera approvata dalla giunta riguardante il BILANCIO, strumento indispensabile per l’attività economica comunale che avrebbe dovuta essere condivisa anche dalla minoranza, dalle associazioni di categoria che rappresentano le attività produttive, insomma un bilancio partecipato come si evince dal programma elettorale del Sindaco Surdi”.