Donne in pericolo e uccise all’interno di quello che dovrebbe essere il “focolare familiare”. Il caso del marito che uccide la moglie Anna Manuguerra ha colpito tutti e ha portato l’Azione Cattolica della Diocesi di Trapani a esprimere solidarietà umana e vicinanza cristiana alla famiglia della vittima.
“Oggi un altro nome si aggiunge alla lunga lista delle donne uccise tra le mura domestiche”. Inizia così la nota dell’A.C. e continua con una dichiarazione del Presidente diocesana di A. C. Dalila Ardito: ” la mano di Antonino ha fermato la vita di Anna, sua ex moglie, in una frazione della nostra diocesi. Solo nel 2015 abbiamo contato in media una vittima ogni due giorni e ancora adesso facciamo i conti con una violenza che non riusciamo a trasformare in speranza. L’amore non può trasformarsi in violenza. E’ necessario un nuovo e importante investimento educativo per riscrivere la grammatica delle relazioni affettive, distinguendo l’amore da ciò che non lo è assolutamente, da forme possessive più o meno mascherate”.
“A pochi giorni dalla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne – continua Ardito – questa ennesima tragedia ci richiama al forte senso di responsabilità che abbiamo gli uni verso gli altri: esserci, ed esserci con l’amore che appassiona alla vita al punto da donarla per gli altri, senza alcun diritto di toglierla a nessuno. Esserci per ogni donna e ogni uomo, perché una donna sostenuta può trovare più coraggio nel denunciare e forse un uomo lasciato meno solo è capace di un amore diverso, un amore che profuma di vita, che germoglia sempre”.
“Mentre esprimiamo la nostra solidarietà umana e vicinanza cristiana alla famiglia coinvolta e alla comunità ferita da questa tragica notizia, mentre preghiamo per Anna e ricordiamo le altre donne del nostro territorio vittime di violenza omicida – conclude la Presidente – rinnoviamo il nostro impegno personale e associativo a sostenere e promuovere, ad ogni livello, la cultura del rispetto di ogni vita e della tutela della dignità della persona, convinti che proprio sul tema della violenza sulle donne è necessario convogliare un “di più” di energie, un “di più” di capacità di scorgere i segnali di allarme, un “di più” di amore”.