Affari tra Sicilia e Puglia, sequestro della Dia

Colpito l’imprenditore Giuseppe Ruggirello, sigilli a patrimonio da 25 milioni di euro

sequestro-ruggirello-dia-trapaniIl suo nome era venuto fuori sul finire degli anni ’90 a proposito di mafia e imprese a Trapani. Qualche anno addietro ancora una nuova indagine, un vorticoso giro di denaro tra la Sicilia e la Puglia, tra Trapani e Alberobello, che portò sotto la lente d’ingrandimento la banca di credito cooperativo di Alberobello, finita nel mirino della vigilanza di Banca d’Italia e poi di un paio di Procure della Repubblica. Dalla Puglia partiva denaro per la Sicilia e a Trapani “miracolosamente” si tornava a costruire su terreni sui quali decenni addietro la mafia aveva puntato il suo interesse. A costruire si scoprì erano proprio due imprenditori chiacchierati:  uno condannato per favoreggiamento, Vito Tarantolo, ritornato in carreggiata, l’altro Giuseppe Ruggirello che era rimasto solo citato negli atti giudiziari. Tarantolo subì la confisca di beni, Ruggirello ebbe sottratto il controllo della nuova impresa che era riuscito a riorganizzare. Adesso l’ennesimo sequestro contro Ruggirello, quello che ha privato l’ottantenne imprenditore di un patrimonio da 25 milioni di euro. Il Tribunale delle misure di prevenzione di Trapani, presidente Pellino, ha accolto la richiesta di sequestro preventivo avanzata dal procuratore aggiunto della Dda di Palermo Dino Petralia e dal pm Pierangelo Padova. Sono stati gli agenti della Dia ad eseguire il sequestro, gli stessi investigatori che si sono occupati delle indagini. La Dda di Palermo ha coordinato le indagini anche per l’impulso arrivato dal procuratore nazionale antimafia Franco Roberti. La Dna ha voluto vedere chiaro sugli affari che l’imprenditore ha condotto tra Trapani e Alberobello. Il sequestro odierno riguarda quattro compendi aziendali, per un totale di novanta immobili, tra appartamenti per civile abitazione, esercizi commerciali e depositi, autovetture, depositi bancari ed un lussuoso natante da diporto.

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Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.