Messina Denaro e le stragi

Oggi udienza preliminare a Caltanissetta. Ermes 2: interrogatori dal gip

matteo-messina-denaroE’ prevista per questa mattina davanti al gup di Caltanissetta Marcello Testaquatra, l’udienza preliminare che vede imputato il boss mafioso Matteo Messina Denaro, latitante da 23 anni, accusato di essere uno dei mandanti degli attentati del ’92 a Palermo in cui persero la vita Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e gli agenti delle scorte. Secondo l’accusa formulata dai pubblici ministeri della Dda di Caltanissetta ci sarebbe stato anche lo stesso Messina Denaro tra i capimafia che deliberarono gli omicidi di Falcone e Borsellino nel ’91, durante un summit svoltosi proprio a Castelvetrano. In particolare l’indagine fa riferimento ad una consegna di esplosivo fatta a Trapani dal capo mafia Vincenzo Virga , esplosivo consegnato a emissari del boss belicino. Le perizie hanno confermato che l’esplosivo usato per l’attentato di via D’Amelio, 19 luglio 1992, dove morirono Paolo Borsellino e i cinque poliziotti di scorta, è dello stesso tipo di quello usato a Trapani per la strage di Pizzolungo del 2 aprile 1985; peraltro lo stesso tritolo comparso nell’attentato al treno Rapido 904 (23 dicembre 1984), per il fallito attentato all’Addaura contro Falcone (1989) e per l’attentato all’abitazione del sindaco di Palermo Elda Pucci. Il procuratore capo di Caltanissetta Amedeo Bertone, gli aggiunti Lia Sava e Gabriele Paci e il sostituto Stefano Luciani hanno depositato il mese scorso la richiesta di rinvio a giudizio contro Messina Denaro per le stragi del 92, notificandola anche a Castelvetrano alla madre del capomafia, Lorenza Santangelo, vedova di don Ciccio il patriarca della mafia belicina. Messina Denaro è in via definitiva condannato per le stragi del 1993 a Roma, Milano e Firenze. Intanto stanno per cominciare gli interrogatori degli indagati dell’operazione Ermes 2 dinanzi al gip Natale del Tribunale di Palermo, dovrebbero concludersi nella giornata di domani. Si tratta degli interrogatori di garanzia dopo l’esecuzione del provvedimento da parte dei poliziotti della Squadra Mobile di Trapani.

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Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.