Giuseppe Cimarosa ai funerali del padre, Lorenzo, rilancia l’impegno contro Cosa nostra
Lorenzo Cimarosa, 56 anni, imprenditore, cugino acquisito per parte di moglie del boss latitante Matteo Messina Denaro, ha avuto l’ultima estrema benedizione della Chiesa. Morto sabato nella sua abitazione di Castelvetrano, dove si trovava a seguito di una lunga malattia che non gli ha lasciato scampo, Lorenzo Cimarosa è stato salutato dall’affetto della moglie e dei suoi figli intanto. Quegli stessi figli che dopo l’arresto nel dicembre del 2013 gli avevano chiesto di pentirsi e di collaborare con la giustizia, senza mai però accettare un programma di protezione. E sono stati proprio i figli nel corso della cerimonia funebre officiata da don Rino Randazzo, alla quale hanno preso parte solo 150 persone, ancora una volta a sottolineare l’amore verso questo padre. Dure le parole rivolte a chi “gioendo banchettava” per la morte del genitore: “che i loro figli possano disprezzarli e odiarli” ha sottolineato Giuseppe Cimarosa, nella chiesa Maria Santissima Annunziata di Castelvetrano davanti al feretro del padre Lorenzo che con le sue dichiarazioni aveva squarciato il velo di omertà che da 24 anni avvolge gli affari del boss latitante Matteo Messina Denaro. “In vita sei stato coerente con la tua scelta. Ci hai dato la libertà. Quella libertà che deve fare gridare a tutti basta”, ha concluso il figlio Giuseppe. Alle esequie funebri si è notata l’assenza dei familiari più stretti del boss che pure abitano a pochi metri dalla Chiesa. Lorenzo Cimarosa, era stato arrestato nel dicembre 2013 nell’ambito dell’operazione antimafia Eden; dall’aprile 2016 era agli arresti domiciliari per motivi di salute dopo avere reso dichiarazioni spontanee ai magistrati facendo scattare nuove indagini e nuovi arresti e aver dato nuovo impulso alle poche indicazioni che si hanno del superlatitante.Lorenzo Cimarosa in questi anni ha fatto i nomi di alcuni insospettabili, ma ha anche accusato alcuni familiari, offrendo anche spunti per le ricerche del latitante. L’ultima operazione antimafia su input di Cimarosa è stata “Ebano” su mafia- pubblica amministrazione e imprenditoria operazione condotta dai carabinieri del Comando Provinciale e che ha portato in carcere due imprenditori di Mazara e un altro soggetto di Castelvetrano, e per altre sette persone è scattato l’obbligo di dimora. Della collaborazione di Lorenzo Cimarosa si seppe nel gennaio 2014, appena un mese dopo l’arresto. “Sono esausto dai continui arresti, sequestri, perquisizioni per cercare Messina Denaro. Sono stanco di pagare per altri”- avrebbe detto agli inquirenti che lo interrogavano – .