Un gruppo di 18 fedeli della diocesi, preti e laici, ha iniziato questa mattina il lungo viaggio per il Madagascar per un’esperienza di conoscenza missionaria.
In particolare il gruppo visiterà le realtà missionarie con le quali si sono avviati progetti già dal 2000 e soprattutto con le suore Nazarene presenti nell’isola rossa da circa 40 anni.
Il gruppo visiterà Fianarantsoa, cuore dell’esperienza missionaria degli ultimi anni dove c’è anche “Casa speranza” casa per senza tetto e anziani abbandonati realizzata dalla Diocesi per poi spostarsi a Manakara sulla costa sud-orientale del Madagascar e raggiungere Isoanala. Proprio qui si sono concentrati gli ultimi interventi, presso l’ospedale in cui lavorano le suore nazarene.
Si tratta di una struttura situata all’interno di un lebbrosario che serve un’ampia popolazione di villaggi in un territorio del sud del paese in cui non ci sono altre cliniche o ospedali in un raggio di 500 chilometri (circa 12 ore di macchina). La costruzione di un centro chirurgico – che funziona con un generatore a gasolio perché nella zona non c’è energia elettrica – ha rappresentato un enorme beneficio per la popolazione. Sono tante le prestazioni chirurgiche offerte, in particolare il trattamento chirurgico di poliomielite e lebbra, malattia ancora diffusa in Madagascar e la correzione di malattie ossee congenite.
Il gruppo di fedeli trapanesi, che rimarrà in Madagascar per circa un mese, raggiungerà poi il nord dell’isola e la diocesi di Ambanja guidata dal vescovo siciliano Rosario Vella dove le monache clarisse del monastero “Santa Chiara” di Alcamo hanno aperto una nuova casa.