Arrestati i dirigenti dell’Anfe, sequestri di beni per 2 milioni di euro
In manette e posti agli arresti domiciliari sono Paolo Genco e Baldassare Di Giovanni. Ai vertici dell’Anfe il primo, a capo di due società il secondo, General Informatic Center e Coreplast, sarebbero responsabili della sparizione di 53 milioni di fondi pubblici erogati, da Regione e Unione europea, per la formazione professione tra il 2010 e il 2013, e finiti pare investiti nell’acquisto anche di beni mobili oggi per buona parte finiti sotto sequestro, appartamenti e locali per un valore di 2 milioni di euro. Le indagini, coordinate dalla Procura di Trapani, sono state condotte dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Trapani. Stamane i finanzieri hanno posto in esecuzione l’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Trapani. E’ così scattata l’operazione “Dirty Training”, tradotto, “formazione sporca”, e oggi le fiamme gialle hanno anche eseguito numerose perquisizioni, notificando anche sei avvisi di garanzia. Il reato contestato in generale è quello di indebita percezione di erogazioni pubbliche, i sei indagati rispondono del reato di concorso nell’indebita percezione di erogazioni pubbliche. Genco avrebbe rendicontato l’utilizzo dei finanziamenti pubblici producendo false fatture fornite dal Di Giovanni. Genco quindi avrebbe reinvestito le somme destinate, e mai spese per la formazione professionale, acquistando beni mobili finite intestate ad una società immobiliare, “La Fortezza”, amministrata dal Di Giovanni e da una dipendente dell’Anfe. Addirittura alcuni di questi immobili sono stati affittati all’Anfe per le sue , pare in buona parte, fittizie attività. Agli atti dell’indagine anche una fittizia attività di ricerca di mercato condotta ancora dal Genco per conto dell’Anfe al fine di acquistare beni e servizi, di carattere informatico, “acquisti del tutto antieconomici”, di fatto si sarebbe trattata anche questa di una operazione per favorire le società del Di Giovanni, i finanzieri hanno trovato falsi preventivi e altri documenti che proverebbero la combutta tra Genco e Di Giovanni.