CASTELLAMMARE DEL GOLFO. Tanta buona volontà e impegno: questo ha spinto i giovani scout oggi pomeriggio a ripulire “l’area Baden Powell” di piazzale Rovigo, il cosiddetto “parchetto” del quartiere popolare di Contrada Bocca della Carrubba.
Presenti tutte le 5 squadriglie (Antilopi, Aquile, Iene, Leoni e Rinoceronti) del reparto Mafeking, tutti di età compresa tra i 12 e i 15 anni.
L’area, intitolata nel 2013 al fondatore del movimento scout alla presenza del Sindaco Nicolò Coppola e delle autorità religiose e militari su richiesta degli stessi scout di Castellammare, viene ripulita spesso ma dopo pochi giorni ritorna nell’incuria e nel degrado.
All’interno del piccolo parco, a pochi passi dal plesso Falcone-Borsellino, si trovano aiuole, giochi per bambini, una pista per praticare lo skateboarding, un piccolo anfiteatro ed un’area verde un tempo piena di palme, poi uccise dal punteruolo rosso: “Negli anni, proprio in sostituzione delle palme, abbiamo piantato degli alberelli – spiegano gli scout ad Alqamah.it – ma non sono durati molto. Oleandri, carrubi e cipressi. Oggi sono rimasti solo i tre cipressi. Manca il senso civico, il senso del bene comune. Questo parchetto è di tutti e chi lo frequenta deve averne massima cura”.
Oggi della pista per lo skateboarding non rimane quasi più niente, soltanto qualche trave in legno con i chiodi ben in vista. Un’area pubblica costata parecchie migliaia di euro che fatica ad uscire dal degrado: “Noi facciamo il possibile, ma occorre il contributo di tutti.”
“Negli ultimi anni – spiegano i ragazzi scout – abbiamo effettuato diversi interventi di pulizia e organizzato una serie di attività con i più giovani, in particolare con la squadriglia Aquile del reparto del gruppo scout Castellammare del Golfo 1. L’anno scorso abbiamo deciso di pulire e abbellire le aiuole del “parchetto” con alberi e piante, ma dopo pochi giorni abbiamo trovato tutto distrutto”.
“Ma nonostante questo i ragazzi, – sottolineano gli organizzatori – spinti dalla volontà di credere che le cose possano migliorare e che un giorno gli abitanti del quartiere capiranno che questo posto può essere davvero una risorsa e non una discarica, hanno deciso di riprovare.”
Muniti di rastrelli, zappe, guanti e sacchi neri hanno raccolto rifiuti di ogni genere: “Soprattutto pacchetti di sigarette, bottiglie di vetro, lattine, pacchetti di caramelle e anche un pannolino usato”.
“Questo parco, – spiegano i giovani mentre raccolgono i rifiuti tra le aiuole – intitolato al fondatore del nostro movimento, è molto importante e fa ormai parte di noi. Spesso la gente si lamenta di come quest’area sia sporca e piena di spazzatura, noi siamo felici di contribuire per renderla migliore, ma abbiamo bisogno del contributo di tutti perché si tratta di uno spazio pubblico quindi di tutti noi.”