Favignana, le riflessioni sul caso della centrale elettrica
di Michele Rallo*
Favignana emissioni zero è il fantastico progetto che ancora oggi campeggia sulla prima pagina del sito della Sea, società produttrice di energia elettrica nell’isola di Favignana da più di 40 anni, con a capo la famiglia Accardi. Questo progetto nasce dal dietro front che la stessa società ha fatto mesi addietro rivalutando il primo progetto che vedeva la realizzazione di una nuova centrale elettrica in Favignana con il solo utilizzo di combustibili fossili in una zona a pochi passi da Cala Azzurra e Cala Rossa, tra le più belle spiagge di Favignana. Dopo che la questione ambientale è stata più volte sollevata in Consiglio comunale, dopo una campagna mediatica e un movimento di opinione che si è opposto a questo scellerato progetto, la stessa Sea ha chiesto la sospensione dell’iter amministrativo che avrebbe portato il definitivo nulla osta al progetto della nuova centrale. l’obbiettivo era presentare un nuovo progetto che sia al passo con i tempi, con l’utilizzo di fonti rinnovabili. Così è stato inizialmente da parte dell’azienda Sea, ovvero dopo che essa stessa ha chiesto la sospensione dell’iter amministrativo, mettendo in campo una campagna mediatica imponente, con la partecipazione da parte della Sea, società che fino ad ora aveva snobbato le rinnovabili, a differenti tavoli nazionali e internazionali sul tema delle rinnovabili, con la partecipazione anche alla the greening Island dove la Sea è diventata partner. The greening the Island risulta essere un bacino di idee per delle isole minori emissioni zero, partecipate da quasi tutte le società private che producono energia elettrica nelle isole minori italiane.
Addirittura il nuovo progetto della Sea sulla carta, risulta essere a zero emissioni attraverso l’utilizzo di pannelli solari e altre fonti rinnovabili, risultava selezionato a livello internazionale come esempio virtuoso. Ebbene, nulla di tutto questo è stato mai portato in Consiglio comunale, solo power point di idee stratosferiche. Nulla è stato inviato alla Regione. Oggi la stessa Regione siciliana, con una lettere datata 17 febbraio 2017 prot. 2991, dopo che aveva comunicato l’archiviazione del procedimento, mettendo la parola fine al vecchio progetto, lo riattiva come fosse un miracolo, accampando una scusa di mancata ricezione di comunicazioni tramite PEC, che neanche il dirigente forse sa bene di che sta scrivendo. Ora la domanda è…la Sea che si era fatta portatrice della diffusione delle rinnovabili, dopo i tanti articoli, convegni e progetti presentati alla gente, ritorna nuovamente nel baratro dei combustibili fossili? Che fine hanno fatto i progetti che loro dicevano di aver presentato? Ma che il consiglio comunale non aveva mai visto perché non aveva mai ricevuto? Cosa ci dice l’assessore Croce, al Territorio e Ambiente? Dopo che lui stesso si era esposto contro la realizzazione della nuova centrale, tanto che si era fatto promotore di creare tavoli tecnici per valutare la permanenza della Sea nell’attuale sito industriale in zona San Nicola, o di percorrere insieme a partner importanti come la Terna l’alternativa interconnessione? E’ possibile che la regione con una comunicazione archivia e dopo qualche mese resuscita interventi di questo genere? Sono atti arbitrari o legittimi? Ma la cosa più importante, la gente, i cittadini, l’opinione pubblica che idea si è fatta delle istituzioni? Dello Stato che oggi toglie e domani rimette, che oggi dice una cosa e domani dice esattamente il contrario?
La gente cosa pensa della coerenza “zero” di questa storia?
E voglio rimarcare, noi non abbiamo nulla contro i dipendenti della Sea, proprio nulla. Perché essi sono vittime dei padroncini che se li giocano come fossero delle pedine della dama, pronti a sacrificarli sull’altare della ragion d’azienda. Anche la Sea stessa aveva detto che con le rinnovabili ci sarebbe stato un grande futuro di crescita aziendale e sociale, con nuove opportunità. Io come consigliere comunale non ci sto a questo gioco, noi difendiamo i lavoratori come difendiamo l’ambiente e le nostre isole dalle speculazioni (perché di questo si tratta). Come quando in consiglio comunale è stato tirato fuori il fatto che la Sea abbia inquinato il sottosuolo della zona di San Nicola per sua stessa ammissione e adesso ci vuole una bonifica. Che fine ha fatto quella storia? Ci sono stati degli avvisi di garanzia che sappiamo, ma la stampa non ne parla, forse argomenti parecchio scottanti. Non ci stiamo a insabbiare tutto. A tenere dentro le segrete stanza del palazzo municipale questi fatti. Sodano, l’ex prefetto e nostro concittadino ci ha insegnato che il palazzo del Municipio è rappresentazione dello Stato e della società migliore, che miri al miglior governo. E io dopo tanti dilemmi personali, amici che non ho più, ho deciso che è giusto che la gente sappia quello che sta accadendo, che giudichi, che ci sia un pensare collettivo consapevole e non ignorante, sol perché tenuto all’oscuro di quanto stia accadendo. La prossima settimana presenterò un esposto alla Procura per fare chiarezza di come sia possibile prima archiviare un provvedimento e poi riattivarlo con una semplice nota.
*Consigliere comunale a Favignana