TRAPANI. Si è svolta ieri mattina a Trapani la XXII giornata nazionale in memoria delle vittime innocenti delle mafie. La manifestazione nazionale quest’anno si è svolta a Locri, in Calabria, come piazza siciliana però è stata scelta la città di Trapani, un territorio difficile e ritenuto ancora “lo zoccolo duro della mafia”.
La manifestazione ha richiamato circa 12 mila persone, in una Trapani che fin dalle prime luci si è riempita di studenti, insegnanti, giovani e meno giovani, uomini delle istituzioni e autorità militari e religiose per ricordare quella che è stata definita “la strage degli innocenti”.
Il lungo corteo, guidato dai tanti familiari delle vittime innocenti della mafie e dai Sindaci della Provincia, è partito puntuale dal Corso Vittorio Emanuele. Il lungo serpentone, composta dai ragazzi delle scuole e dalle associazioni locali, ha attraversato il centro storico con sloga e striscioni contro la mafia. Presenti i volontari dell’associazione Castello Libero Onlus di Castellammare, l’associazione Antiracket e Antiusura Alcamese, la CGIL di Alcamo e tantissime altre associazioni. “Siamo qui soprattutto per abbracciare i familiari delle vittime innocenti della crudeltà mafiosa. – spiega uno studente ad Alqamah.it- In molti ancora aspettano giustizia e cercano risposte alle tante domande. Noi abbiamo il dovere di ricordare, non solo oggi, ma ogni giorno con piccoli gesti quotidiani.” Presenti le scuole di Trapani, Castellammare del Golfo, Alcamo, Erice, Bagheria, Palermo e in tantissime altre della Sicilia.
Salvatore Inguì, referente di Libera a Trapani ha aggiunto: “Trapani conserva ancora misteri e segreti della mafia. È la terra di Matteo Messina Denaro, ma è anche la terra di chi ogni giorno ci mette la faccia contro le mafie. Il 21 marzo è legge, e siamo felici di poter svolgere questa giornata qui a Trapani abbracciando tutti i familiari delle vittime innocenti della crudeltà mafiosa”.
Intorno alle 11 il lungo corteo ha raggiunto Piazza Vittorio Veneto per la lettura di tutte le vittime innocenti delle mafie a cura dei ragazzi delle scuole e dei volontari di Libera. Tra i tanti nomi anche quelli delle vittime trapanesi.
“Per noi è un giorno importante – sottolinea ad Alqamah.it Antonella Borsellino, figlia Giuseppe e sorella di Paolo, imprenditori uccisi dalla mafia– grazie a “Libera” viene data voce ai nostri familiari che per troppo tempo sono stati dimenticati”.
Don Luigi Ciotti, in diretta dal palco di Locri, ha usato parole importanti, soprattutto dopo le scritte apparse ieri a Locri contro Ciotti e il vescovo:“Le mafie non uccidono solo con la violenza, impegniamoci tutti ogni giorno. E guadiamoci bene dalla retorica della legalità, è necessario restituire dignità e verità. Una politica asservita al potere ruba speranza, non si può sempre aspettare che sia la magistratura a beccare i politici collusi o corrotti”. Le mafie distruggono la vita e bisogna reagire con la cultura e l’educazione. Siamo tutti fieri di essere sbirri”.
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