Il magistrato trapanese, oggi procuratore aggiunto a Palermo proposto dal Csm per la Procura generale di Reggio Calabria
La commissione incarichi direttivi del Consiglio superiore della magistratura ha proposto, con voti unanimi, di affidare la poltrona di Procuratore generale di Reggio Calabria, al magistrato trapanese Dino Petralia. Adesso la proposta passerà all’esame del plenum per il voto definitivo. Petralia, ex consigliere del Csm e già procuratore di Sciacca, è in magistratura dal 1980. Cominciò la sua carriera alla Procura di Trapani nel 1980, affrontando da giovanissimo magistrato un periodo parecchio pesante, segnato dall’omicidio del pm Ciaccio Montalto e dalla strage di Pizzolungo del 2 aprile 1985. E’ stato giudice a Marsala e a Sciacca, diventando nel 1996 capo di quest’ultima Procura. Dal 2006 al 2010 è stato consigliere del Csm, e al termine di questa esperienza scelse di tornare da semplice sostituto alla Procura di Marsala. Poi l’approdo alla Dda di Palermo dove è coordinatore del gruppo che si occupa di sequestri di beni e pubblica amministrazione. Tra le indagini che riguardano il trapanese, quella che ha portato al sequestro per inquinamento mafioso della banca di credito cooperativo di Paceco, “senatore Pietro Grammatico”, primo sequestro del genere in Italia. Intanto a giorni si dovrà sapere qualcosa sulla nomina del nuovo capo della Procura di Trapani, il successore di Marcello Viola, da qualche mese Procuratore generale a Firenze, dovrebbe essere scelto tra i procuratori Alfredo Morvillo e Vittorio Teresi.