Il gip Cavasino applica la misura cautelare interdittiva al dirigente regionale arrestato per peculato
Convalidato il fermo ma respinta la richiesta della Procura di Trapani per l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari. Per Giovanni Landini, dirigente regionale e direttore della sezione di Trapani dell’azienda foreste, fermato giovedì pomeriggio dagli investigatori della sezione di polizia giudiziaria della Forestale con l’accusa di peculato aggravato e continuato, il gip Cavasino al termine dell’udienza tenutasi ieri mattina, ha applicato la misura cautelare della sospensione, interdizione dalle funzioni di dirigente regionale. Landini, difeso dall’avvocato Donatella Buscaino, ha così lasciato gli arresti domiciliari imposti al momento del fermo dalla Procura di Trapani. Landini ha anche risposto alle domande del gip, ma per respingere le accuse e sostenendo un uso corretto dell’auto di servizio che invece secondo gli inquirenti sarebbe stata usata anche per ragioni personali. I movimenti di Landini erano monitorati da tempo, e pare che tra i casi di uso non lecito dell’auto di servizio ve ne sia stato anche uno di natura politica: con l’auto di servizio avrebbe raggiunto il luogo di una manifestazione del Pd cui partecipava l’allora premier Matteo Renzi.