Inaugurato stamane, nuovo impianto per Montescuro
Il nuovo acquedotto di Montescuro Ovest inaugurato stamane a Torretta di Fulgatore è sicuramente una risposta alla crisi idrica del Trapanese. Il nuovo acquedotto Montescuro Ovest, è stato realizzato da Siciliacque. Il progetto del nuovo acquedotto, suddiviso nel ramo basso e nel ramo alto, ha avuto un costo complessivo di circa 74 milioni di euro, di cui circa 27 a valere sui fondi strutturali europei e circa 18,5 a carico di Siciliacque. L imponente opera è frutto della moderna concezione acquedottistica e garantisce alti livelli di funzionalità, certezza nell’approvvigionamento idrico dell’utenza, riduzione del ricorso a fonti non convenzionali e diminuzione dei costi di produzione. L’acquedotto contribuisce, all’alimentazione idropotabile di circa 280 mila abitanti di oltre venti comuni (Chiusa Sclafani, Giuliana, Sambuca di Sicilia, Santa Margherita del Belice, Montevago, Partanna, Poggioreale, Salaparuta, Santa Ninfa, Gibellina, Salemi, Calatafimi, Vita,Erice, Valderice, Custonaci, Trapani, Paceco, Alcamo, Buseto Palizzolo e la frazione di Balata ad Erice) ed assicura una risposta per circa il 60% della domanda pari a 15 milioni di metri cubi annui. Per il presidente di Siciliacque, l’avvocato Antonio Tito si tratta: “ Di un’opera importantissima per tutta la Sicilia e che risolve la crisi idrica del comprensorio non solo trapanese. È stato un impegno serio e che dimostra come si possa realizzare qualcosa di buono anche in questa terra”. Di fatto la messa in esercizio del ramo basso del nuovo acquedotto, che convoglia le acque provenienti dal serbatoio Garcia trattate dal potabilizzare Sambuca in favore delle utenze del trapanese e del comune di Alcamo, ha consentito nel mese di aprile 2015 di spegnere il dissalatore di contrada Nubia con un risparmio per la Regione Siciliana di 25 milioni di euro l’anno. Il ramo alto segue per larghi tratti il tracciato dell’acquedotto esistente dalla sua origine fino al comprensorio di Salemi-Calatafimi. Il nuovo acquedotto consentirà un ulteriore miglioramento della qualità dell’acqua e un incremento dell’offerta in rete risolvendo la storica precarietà del sistema idrico nell’area del trapanese.