Il bambino con disabilità, è davvero integrato nel suo gruppo classe o nel suo gruppo sociale? Tanti sono stati gli spunti di riflessione emersi al convegno tenutosi giovedì scorso ad Alcamo, presso il Centro Congressi Marconi, dal titolo: La bellezza della diversità. Io diverso da te, io verso di te. Al convegno, moderato dalla cousellor Rossella Viola, sono intervenuti il prof. Massimiliano Bucca, docente di sostegno e docente universitario TFA sostegno, il prof. Gianni Maria Crisafulli, docente referente C.T.R.H. “Satiro Danzante”, il prof. Cataldo Giosy, presidente A.C.A. Sicilia, la signora Nadia Rubino, vice presidente associazione Abilmente Uniti, il prof. Antonino Provenza, dirigente scolastico, il dott. Fabio Settipani, psicologo psicoterapeuta, la prof.ssa Miriam Mangano, insegnante di sostegno. Presenti anche il sindaco di Alcamo, Domenico Surdi e l’assessore alle Politiche Sociali, Nadia Saverino. Il filo rosso del convegno è stato quello dell’importanza del saper fare rete, al fine di creare una vera inclusione dei bambini con disabilità psicofisica o con difficoltà psicosociali, specialmente a scuola. La nuova riforma sulla “Buona Scuola” ha rappresentato un interessante stimolo per le diverse professionalità presenti al tavolo dei relatori, per condividere le buone prassi già esistenti, ma anche per assumere un atteggiamento critico sullo schema di Decreto Legge 378. Quest’ultimo, è stato oggetto di un acceso dibattito in quanto, tale decreto presenterebbe talune contraddizioni tra i propositi di creazione di rete e di inclusione scolastica a cui sarebbe orientato, e taluni effettivi risvolti che invece costituirebbero un passo indietro rispetto a quanto oggi in essere nella scuola. Ad esempio, nel decreto tenderebbe a scemare il ruolo centrale della famiglia del bambino disabile, oppure verrebbero modificati i ruoli degli attori coinvolti nella fase diagnostica e di realizzazione dei Progetti Educativi Individualizzati. La riforma prevede diverse altre modifiche relative anche alla formazione degli insegnanti e di tutto il personale scolastico in termini di inclusione. Vincoli ed opportunità che certamente riaccendono dei temi di assoluto valore, ovvero come prenderci cura dei nostri giovani, come accorciare il divario tra i ragazzi con disabilità ed i coetanei normodotati, come riuscire a creare sistemi virtuosi a scuola che si oppongano al rischio che corrono spesso l’insegnante di sostegno ed il suo alunno di essere un sistema isolato dal resto del gruppo classe. Non ultimo, il dibattito su come far valere i diritti di base di un bambino con disabilità, in termini di riconoscimento delle congrue ore per il sostegno o di coinvolgimento dei necessari operatori rispetto alla specifica tipologia di disabilità (assistenti alla comunicazione, operatori specializzati sui disturbi dello spettro autistico, ecc.) L’intero convegno ha avuto il pregio di attivare un fruttuoso dibattito finale tra i relatori e la platea, costituita non solo da insegnanti, ma anche da dirigenti scolastici, operatori nel settore psico-sociale, operatori della neuropsichiatria infantile, operatori responsabili del settore disabilità del comune di Alcamo. In funzione delle imminenti riforme legislative, il tema rimane aperto all’organizzazione di futuri incontri-dibattito.
Dott. Fabio Settipani
PSICOLOGO – PSICOTERAPEUTA