Tar, ricorso respinto

Trapani incognita su campagna elettorale? Fazio bocciato dai giudici. La replica del deputato.

Il Tar di Palermo, dopo aver negato la sospensiva alle delibere del Consiglio comunale di Trapani, con le quali fu dichiarato decaduto per incompatibilità dalla carica di Consigliere comunale l’ex sindaco Mimmo Fazio, adesso ha depositato la sentenza con la quale rigetta, per difetto di giurisdizione, il ricorso. E adesso si apre il giallo sul futuro della candidatura a sindaco di Fazio per la prossima tornata elettorale di giugno prossimo. Anche il Tribunale civile di Trapani, pur riconoscendo il diritto di Fazio a restare consigliere, si era pronunciato affermando la competenza del Tar ad annullare le delibere, ma i giudici amministrativi si sono spogliati di ogni competenza, e intanto però la sentenza del Tribunale civile è stata anche appellata dai consiglieri uscenti di Forza Italia. Vigilia elettorale a Trapani carica quindi di suspense, ultima parola a questo punto alla commissione mandamentale, che dovrà approvare le liste allo scadere dei termini, mercoledì prossimo.

Pubblichiamo la replica di Fazio:

La sentenza del TAR, pubblicata lo scorso 12 maggio, nulla aggiunge e nulla toglie alla nota sentenza del tribunale di Trapani già pronunciata il 13 aprile e che ha accolto le mie ragioni dichiarando  «insussistente la causa d’incompatibilità» votata dal consiglio comunale di Trapani.

Il giudice amministrativo, infatti, non ha fatto altro che indicare il difetto di giurisdizione, senza entrare nel merito del giudizio e rinviandolo proprio a quello stesso giudice ordinario, il tribunale, che si è già pronunciato. Scrive il Tar in sentenza: “considerato che per giurisprudenza ormai consolidata – e comunque formatasi precedentemente all’introduzione del presente giudizio – rientra nella giurisdizione del giudice ordinario la controversia avente ad oggettol’impugnazione del provvedimento con il quale il Consiglio comunale ha dichiarato la decadenza dalla carica di un Consigliere comunale per incompatibilità determinata da una lite pendente con il Comune (Consiglio di Stato, sez. V, 11/06/2013, n. 3211)”. Il Tar insomma ha deciso di non decidere, tenendo anche conto del precedente giudicato, ed è quindi valida la sentenza già emessa.

Se fossimo nel gioco dell’oca si potrebbe dire che siamo tornati alla casella precedente. Ma questo non è il gioco dell’oca, è un gioco al massacro, messo in piedi da alcuni dei miei avversari politici che, pur di fermarmi, stanno facendo di tutto per inquinare questa campagna elettorale con insinuazioni e menzogne, arrivando perfino a sostenere falsamente, attraverso i social, che io abbia già ritirato la mia candidatura. Stiano tranquilli i miei sostenitori e gli elettori tutti: non ho ritirato alcuna candidatura e non ho alcuna intenzione di farlo, anzi, quanto sta accadendo mi convince che siamo sulla strada giusta e mi rende sempre più determinato ad andare avanti, anche se mi aspetto altri subdoli tentativi di ostacolarmi con le carte bollate ed i ricorsi.

Temo, inoltre, che questo concentrare l’attenzione su vicende che nulla hanno a che vedere con il confronto democratico e con i programmi elettorali, sia un’arma di distrazione di massa perché si volga lo sguardo sulle polemiche, lasciando spazi di manovra e campo libero per vecchie e nuove manovre di orientamento e controllo del voto in alcune zone della città. Segnali che non avverto io solo e che spero possano essere colti anche da quanti hanno a cuore, per sensibilità e per dovere, che la competizione elettorale si svolga

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Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.