In Consiglio Comunale ad Alcamo si parla di mafia e antimafia, così tutte le forze politiche hanno votato favorevolmente al Regolamento per la destinazione e utilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata.
“La mafia è un cancro, una piaga, una pestilenza che ha distrutto, devastato di tutti i cittadini onesti della nostra amata Alcamo. Una devastazione morale, sociale ed economica” inizia così la relazione del Presidente della seconda Commissione, Vito Lombardo, che si è occupata del Regolamento per la destinazione e l’utilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata. Queste parole rendono chiara la portata del Regolamento.
Beni che ritornano nell’economia legale, così da poter essere affidati ad enti, associazioni, organizzazioni di volontariato e cooperative sociali senza scopo di lucro e se il bene affidato fosse ad uso commerciale, i proventi dovranno essere impiegati per ragioni sociali.
Gli interventi succeduti a quelli di Lombardo hanno avuto lo stesso tenore, cioé è stato riconosciuto il valore del Regolamento. In particolare il Consigliere di ABC-Alcamo Cambierà, Gino Pitò, che inoltre ha esortato a soffermarsi non solo sull’utilizzo dei beni immobili confiscati, ma anche sui beni d’opera come camion, ruspe e simili, e infine anche sulle aziende confiscate, perché una volta confiscate chiudono, quindi si perdono posti di lavoro, invece dovrebbe essere garantita la continuità, in questo caso ci vuole più chiarezza.
Da segnalare un emendamento presentato dal Gruppo Alcamo Bene Comune spiegato dal Consigliere Gino Pitò, che ha fatto riferimento alla georeferenziazione e cartografia, in sintesi la necessità di solo un documento dove poter avere informazioni su tutti i beni.
Ad intervenire dopo Pitò il Consigliere Mauro Ruisi, sempre di ABC, che ha citato il pensiero di Sciascia in particolare quello legato al fatto che più i cittadini sono insicuri, più il potere della mafia resta solido, quindi se si vuole lottare la mafia si deve riutilizzare al meglio i beni sequestrati, così che i cittadini non possano dire che quando il bene era della mafia “funzionava”. Infine ha posto l’attenzione sulla trasparenza e che in questa direzione va l’emendamento.
Un altro intervento con citazione è stato quello del consigliere Cracchiolo che ha ricordato “il compagno” Pio La Torre e il suo sacrificio, perché anche grazie a questo oggi viviamo meglio e infine sempre Cracchiolo ha voluto ringraziare anche a “Libera, Associazioni, nomi e numeri contro la mafia”, che con una legge di iniziativa popolare ha permesso agli enti locali di poter affidare i beni confiscati anche ad associazioni di volontariato e cooperative sociali.
Sulla scia dell’intervento di Lombardo quello della capogruppo del M5S, Laura Barone, che ha ricordato la figura di Gaspare Stellino, commerciante alcamese che aveva denunciato i propri estorsori, e contribuito all’arresto di diversi mafiosi alcamesi con l’operazione “Cadice”, a cui è stata intitolata la sede dell’Antiracket e Antiusura alcamese, e in più ha sottolineato le coincidenze perché il voto sul regolamento avviene alla vigilia del 23 Maggio, cioé del ricordo della strage dove perse la vita il giudice Falcone, la moglie e agenti della scorta, e sempre la votazione avviene nell’aula Falcone e Borsellino del Consiglio Comunale.
Infine è intervenuta anche la Consigliera UDC Enza Norfo, che non ha criticato il regolamento ma ha chiesto spiegazione su alcuni punti, in particolare in riferimento alle polizze che obbligatoriamente chi gestirà il bene confiscato dovrà stipulare, quindi se non è necessario che il comune si accolli questa spesa.
Dicevamo discussione improntata sulla bontà del Regolamento e questo si è tramutato in un voto positivo sul Regolamento come emendato, arrivato da tutte le forze politiche presenti in Consiglio Comunale.