Da sempre si raccontano le favole ai bambini e da sempre i bambini chiedono agli adulti di raccontare loro delle favole. Perché i bambini amano così tanto le favole? Sono diversi i motivi e tutti ugualmente importanti per lo sviluppo psicologico e sociale infantile. Il mondo del bambino, specialmente in età prescolare, è caratterizzato dall’animismo, ovvero il bambino pensa che tutte le cose siano dotate di un’anima ed abbiano una vita propria. È come se tutte le cose siano simili alle persone. Così, il sole può sorridere, un lupo può parlare, qualsiasi cosa può essere animata, anzi, può trasformarsi facilmente in qualcos’altro. Nelle favole questi principi vengono rispettati e consentono all’adulto di comunicare col bambino secondo le strutture mentali di quest’ultimo. Se l’adulto tende a chiedersi “come” accadono certe cose, il bambino tende a chiedersi “perché” accadono certe cose; non a caso il bambino attraversa l’età dei “perché”. Le favole tendono ad appagare proprio questo bisogno, rispettando il mondo animistico del bambino, mai scivolando nella razionalità adulta. Le favole sono educative, in quanto, attraverso i personaggi di fantasia, il bambino trova dei modelli positivi da imitare (che nelle favole hanno sempre la meglio) e dei modelli negativi da cui prendere le distanze (che nelle favole hanno sempre una cattiva sorte). Altro elemento assolutamente importante della favola è quello relazionale, in quanto la favola viene spesso raccontata dall’adulto al bambino. Il momento di racconto e di ascolto tra adulto e bambino, diventa così un momento magico, di grande magnetismo tra genitori e figli, che consente di sviluppare un forte legame emotivo ed affettivo tra adulto e bambino, tramite uno strumento comunicativo che li fa entrare in perfetta sintonia. La stessa lettura individuale della favola stimola la fantasia, la creatività e la conoscenza del bambino e spesso lo mette a stretto contatto con le tradizioni popolari, così tanto importanti (quanto oggi sempre più trascurate) per un sano sviluppo dell’identità culturale e del senso di appartenenza alle proprie radici. Tanto altro ancora si potrebbe dire sull’importanza per il bambino della favola e della lettura, fin dall’epoca prenatale. Oggi ad Alcamo, Lorena e Serena, due amiche piene di vitalità e di voglia di scommettere sul presente e sul futuro dei nostri bambini, hanno deciso di creare un luogo d’incontro non solo per i bambini, ma anche per i bambini e le loro famiglie dove proprio la favola, la lettura e le attività creative rappresentano il denominatore comune, capace di unire, di emozionare, di vivere secondo la vera logica del bambino, spesso trascurata dal mondo frenetico ed asfissiante dell’adulto. “Strettalafoglia” è il nome della sede di questa “fantastica libreria fantastica”, dove nasceranno tante iniziative per il benessere psicologico, affettivo ed emotivo dei nostri bambini. La sede è proprio all’inizio del Corso Stretto di Alcamo, come stretta è la foglia, che richiama al valore affettivo della filastrocca che Lorena e Serena ascoltavano da bambine dalle loro nonne, al termine del racconto di una favola: stretta è la foglia, larga la via, dite la vostra che ho detto la mia. Filastrocca che invita a raccontare, a tramandare la tradizione, ma anche a pensare, ad inventare. Anche se inizialmente la foglia (o in principio la soglia) può essere stretta ed in parte difficoltosa, come l’inizio di una storia, pian piano la via del racconto si allarga e si apre ad un mondo infinito. L’inaugurazione di “Strettalafoglia” sarà realizzata domenica 18 giugno alle ore 10,30 in Piazza Ciullo, dove sarà effettuata una caccia al tesoro per genitori e figli: “I pirati cercano un forziere di libri preziosi”. I vincitori riceveranno in dono uno scrigno di libri preziosi. Tutti i bambini ed i loro genitori sono invitati a partecipare.
Fabio Settipani
Psicologo – Psicoterapeuta