Zingaro ancora chiuso, in corso messa in sicurezza. Coppola: “Un disegno criminale”

Foto di Antonello Cracolici

CASTELLAMMARE DEL GOLFO. “Tre incendi in venti giorni, un rogo ogni dieci: un disegno criminale, tanta amarezza per la profonda ferita nella riserva. Dobbiamo reagire” – è quanto dichiara il Sindaco di Castellammare del Golfo Nicolò Coppola il giorno dopo l’incendio che ha devastato la Riserva dello Zingaro e il territorio sopra Scopello.

“Tra sabato e domenica l’ennesima profonda ferita causata dall’incendio che ha gravemente danneggiato la riserva naturale dello Zingaro, nostro inestimabile patrimonio naturale, purtroppo non colpito per la prima volta. Tanta amarezza, paesaggio spettrale e pericoloso: il 2 luglio, con l’incendio che ha mandato in fumo 150 ettari di bosco su monte Inici, ho lanciato l’allarme alluvioni per il rischio idrogeologico; pericolo quintuplicatosi con l’incendio del 12 luglio quando in zona Fraginesi abbiamo dovuto evacuare circa 100 famiglie con 550 ettari bruciati e abitazioni danneggiate. Un disegno criminale che questa volta ha avuto come obiettivo una tra le nostre più grandi ricchezze, cioè la riserva dello Zingaro. Un fronte di fuoco vastissimo ha bruciato la vegetazione nell’area a sud ma non la zona che arriva fino al mare. Circoscritto, e alla fine definitivamente domato e spento, con l’intervento di tre canadair. Un danno enorme che è stato limitato grazie all’unità di crisi che ha lavorato ininterrottamente ed in maniera encomiabile Dobbiamo reagire per ridare sicurezza ai luoghi colpiti. Il territorio di Castellammare e Scopello sarà capace di lavorare per riprendere il suo progetto di sviluppo turistico che non può essere interrotto  dall’opera di qualche delinquente». Il sindaco Nicolò Coppola si dice amareggiato ma invita a reagire dopo il chilometrico rogo che per oltre 24 ore ha bruciato una considerevole fetta della riserva naturale orientata dello Zingaro, arrivando a lambire l’area del bosco di Scopello dove, a scopo precauzionale, nel pomeriggio di sabato, sono state evacuate alcune villette ed attività ricettive.

Foto di Antonello Cracolici

Domenica mattina con l’assessore regionale all’Agricoltura Antonello Cracolici e la direttrice della riserva Rosa La Barbera, il sindaco Nicolò Coppola ha effettuato un sopralluogo nelle zone colpite dall’imponente incendio. “Abbiamo avuto chilometri di fuoco alimentato dal vento di scirocco e nella zona del bosco di Scopello, unitamente a polizia e carabinieri ed a tutte le forze presenti, abbiamo temuto per alcune villette ed alcuni bed and breakfast. Abbiamo deciso di evacuare la zona, allontanando circa 200 persone ma l’allarme è rientrato dopo poche ore  -racconta il sindaco Nicolò Coppola-. Ringraziamo attività, albergatori e residenti di Scopello che hanno collaborato. Fortunatamente nella notte il vento ha cambiato direzione e non ha più alimentato i roghi. Vigili del fuoco, polizia municipale e volontari della protezione civile hanno lavorato senza sosta e grazie a personale forestale di Castellammare che conosce bene i luoghi, in zona del castello di Baida sono state piazzate le squadre in punti precisi così da arginare il propagarsi delle fiamme. Nella mattinata di domenica il rogo è stato definitivamente spento con l’ausilio di un altro canadair. Ho già chiesto interventi urgenti a tutela della città per il pericolo alluvioni, scrivendo alla prefettura, protezione civile, genio civile, assessorato regionale al Territorio e ai vigili del fuoco. Negli anni 70, dopo un incendio su monte Inici, una alluvione causò morti e danni all’abitato. La storia insegna e chiedo ancora una volta -conclude il sindaco Nicolò Coppola- interventi urgentissimi di messa in sicurezza del centro abitato”.

Proprio l’assessore Regionale all’Agricoltura Antonello Cracolici su facebook ha commentato: “Con i miei occhi ho visto gli effetti devastanti del fuoco che ha cancellato la vegetazione per oltre 3000 ettari tra Castellammare del Golfo, Custonaci e San Vito Lo Capo. Allo Zingaro sono state completate tutte le opere di prevenzione compresi i viali parafuoco. Ma ciò non ha impedito che il fuoco entrasse nell’area della riserva. La rabbia degli uomini, a cui va il ringraziamento di tutti noi e che da 24 ore ininterrottamente supportano i canadair nelle operazioni di spegnimento e nelle attività a terra, è quella che il fuoco sia entrato nella riserva pur essendo stato innescato da zone lontane , ma il vento ha favorito la sua forza di distruzione. Voglio ribadirlo, per l’ennesima volta il dipartimento che dipende dal mio assessorato non si occupa del servizio antincendio, che è gestito invece dal corpo forestale, e i lavoratori addetti a questo servizio dipendono quindi da altro assessorato. Il mio dipartimento – conclude Cracolici – opera nelle aree di demanio e nelle 26 riserve da loro gestite. Io sono qui a portare loro la solidarietà e la vicinanza dell’amministrazione”.

La riserva è ancora chiusa fino a data da destinarsi. Sono in corso i sopralluoghi per mettere in sicurezza l’intera area. “La parte interessata dall’incendio è solo quella superiore, cioè sopra il sentiero. Quindi – spiega un ispettore della forestale all’ingresso della Riserva – non sono state coinvolte strutture e le varie calette. Contiamo di riaprire a breve, ma attualmente non possiamo far previsioni. Ad essere andati in fumo circa l’80% della riserva. Un danno enorme per la flora e la fauna locale.”

“Sono state ore difficili, ma siamo riusciti a circoscrivere l’incendio e a domare le alte fiamme limitando i danni a Scopello”. – spiega un operaio dell’anticendio. Durante le operazioni di spegnimento due forestali sono rimasti leggermente feriti: uno ha riscontrato un ustione ad un braccio, l’altro è rimasto intossicato.

Gli albergatori di Scopello intanto si sta organizzando per reagire e per rassicurare tutti quelli che devono ancora passare le vacanze nel territorio: “Qui siamo in sicurezza, e presto avvieremo azioni legali e di sensibilizzazioni. Non la daremo vinta a chi non ama il nostro territorio.”

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Emanuel Butticè. Castellammarese classe 1991, giornalista pubblicista. Laureato in Scienze della Comunicazione per i Media e le Istituzioni all’Università degli Studi di Palermo con una tesi sul rapporto tra “mafia e Chiesa”. Ama viaggiare ma resta aggrappato alla Sicilia con le unghie e con i denti perché convinto che sia più coraggioso restare.