Castelvetrano, il Viminale adotta i primi provvedimenti dopo la relazione che ha condotto allo scioglimento per inquinamento mafioso degli organismi politici comunali. C’è anche il sindaco uscente Felice Errante
Il Tribunale Civile di Marsala dovrà pronunciarsi sul provvedimento di incandidabilità e interdizione dai pubblici uffici che tocca 13 amministratori di Castelvetrano, appartenenti a Giunta e Consiglio comunale dell’ultimo quinquennio amministrativo. Il provvedimento è stato emesso dal Ministero degli Interni ed è la prima conseguenza al decreto con il quale è scattato il commissariamento per inquinamento mafioso del Comune belicino. Le richieste di incandidabilità e interdizione riguardano: l’avv. Felice Errante, sindaco, sebbene già dimissionario al momento del decreto, gli assessori Francesco Fazzino, Giuseppe Rizzo, Girolamo Signorello, Angela Giacalone, Daniela Noto, Maria Rosa Castellano, i consiglieri comunali, Enrico Adamo (sotto inchiesta e destinatario di un provvedimento di sequestro dei beni), Francesco Martino, Lillo Giambalvo (il consigliere comunale assolto in primo grado e sotto processo in appello, il politico intercettato a esaltare la figura dei boss Messina Denaro), Salvatore Vaccarino (figlio del più noto Antonio Vaccarino), Giovanni Bonsignore e Gaspare Varvaro. Sono alcuni dei nomi coperti da omissis nella relazione prefettizia che ha indicato non poche ragioni a sostegno dell’inquinamento mafioso dell’amministrazione comunale di Castelvetrano. L’incandidabilità non riguarda solo le elezioni comunali previste tra 18 mesi, ma anche le prossime elezioni regionali e provinciali. Addirittura il Tribunale civile potrebbe pronunziare una sentenza di incandidabilità perenne e non solo limitata nel tempo.