PALERMO. A giorni si avvia un nuovo anno scolastico con tanti problemi da affrontare: vecchi e nuovi. Nonostante le ultime immissioni in ruolo non sempre le classi hanno la copertura di tutte le cattedre, per alcune classi il numero di alunni è paurosamente alto a discapito della didattica, personale Ata spesso insufficente e tanto altro. Le scuole siciliano dovranno confrontarsi con l’attuazione di una legge regionale della scorsa Primavera che prevede l’introduzione del dialetto nelle scuole di ogni ordine e grado per un totale del 20% del monte ore degli insegnamenti che equivale a dover insegnare storia e letteratura sicula. Manca ancora la circolare dell’assessore regionale ma pare che venga diramata a breve e questa legge potrà essere attuata, ma c’è un piccolo ma, tutto questo è a discrezione delle singole scuole che in base all’autonomia scolastica possono o no recepire la legge ed aattuarla. Non daremo giudizi in merito alla fattibilità o all’opportunità di questa legge ma vorremmo sapere magari verso fine anno scolastico quanti e come hanno recepito l’atto di indirizzo regionale, si auspica un sondaggio conoscitivo. Anche se lasciata alla “libertà” dei singoli questa legge non costa un euro alla scuola poichè verrebbe attuata all’interno dei curriculi dunque in ore scolastiche, cioè non prevede ore in più da parte dei docenti quindi costo zero, sarà questo un incentivo all’attuazione?