Continua a dare frutti positivi l’attività di controllo del territorio da parte dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Trapani.
Ed infatti, la costante attività di pattugliamento e presidio della città operata dagli equipaggi della Squadra Volante ha consentito di trarre in arresto in flagranza di reato per furto aggravato in concorso i trapanesi BURGARELLA Emanuele e MINI’ Giovanni, entrambi classe 1996, nonché MINI’ Salvatore, classe 1986, tutti gravati da diversi precedenti di polizia in materia di reati specifici contro il patrimonio. Il furto, aggravato dalla violenza sulle cose, dal fatto di avere approfittato di circostanze di tempo e di luogo tali da ostacolare la pubblica o privata difesa, nonché dall’avere fatto partecipare alla commissione del delitto un minore degli anni 18, P. S., classe 2001, a sua volta deferito in stato di libertà alla competente Procura per i minorenni di Palermo, è avvenuto nella notte di domenica scorsa, allorquando i predetti, in concorso tra di loro, si sono introdotti all’interno dell’Istituto Comprensivo statale “G. Pagoto”, ubicato ad Erice Casa Santa. Nello specifico, nella notte a cavallo tra sabato 30 settembre e domenica 01 ottobre, mentre gli agenti della Squadra Volante, erano impegnati in un servizio di controllo del territorio mirato al contrasto dei reati contro il patrimonio, venivano allertati dalla Sala Operativa della Questura, alla quale era pervenuta una telefonata sulla linea di emergenza “113”, che segnalava la presenza di giovani sospetti nei pressi della scuola Pagoto. Immediatamente i poliziotti raggiungevano il sito in questione, nei cui pressi intercettavano quattro giovani appiedati, tra cui uno teneva tra le braccia dei cavi elettrici, destinati al recupero del rame, mentre gli altri tre trascinavano un grosso macchinario edile, ovvero una macchina elettrica per tagliare il ferro. Gli stessi alla vista degli operatori di Polizia, abbandonavano il suddetto materiale e si davano a precipitosa fuga, ma venivano rincorsi senza mai esser persi di vista e definitivamente bloccati immediatamente dopo. Venivano, quindi, tutti identificati e sottoposti a perquisizione personale. In relazione, invece, all’origine del materiale trafugato si accertava che questo, di proprietà di un’impresa edile, proveniva dal cantiere presente all’interno dell’area recintata ed adibita a cortile esterno della suddetta scuola. A conferma di ciò, infatti, nei pressi del cancello dell’istituto Pagoto veniva rinvenuta una catena in ferro munita di catenaccio di sicurezza con una parte della stessa divelta e spezzata, nonostante, come accertato, la sera precedente fosse stata lasciata integra in ogni sua parte. Inoltre, il particolare che faceva intuire ai poliziotti l’indubbia provenienza della refurtiva era dato dal fatto che dal cantiere, passando per una strada sterrata, sino al punto esatto in cui i predetti giovani erano stati colti, si notavano chiaramente i segni di trascinamento della grossa cesoia tagliaferro. Pertanto, alla luce delle prove evidenti, i tre maggiorenni venivano tratti in arresto e condotti nelle camere di sicurezza della locale Questura, mentre il minorenne veniva riconsegnato ai genitori, per essere indagato in stato di libertà. Ad esito dell’Udienza, tenutasi nella mattinata del 2 ottobre c.a. è stato convalidato l’arresto operato dal personale della Squadra Volante e, stante la pericolosità sociale riconosciuta in capo ai tre, è stata applicata nei loro confronti la misura cautelare degli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni.