Una città sporca

Trapani, la denuncia dell’associazione “Osservatorio per la legalità”
Riceviamo e pubblichiamo una nota dell’associazione “Osservatorio per la legalità”, a firma degli avvocati Vincenzo Maltese, Filippo Spanò e del dott. Marco Amato.
 
foto archivio

Ad settimane registriamo a Trapani, in particolare in zone periferiche ma densamente abitate, montagne di rifiuti ingombranti di ogni genere, dalle scatole di cartone e plastica a veri e propri mobili ed elettrodomestici che vengono abbandonati nelle adiacenze dei cassonetti. 

In passato abbiamo invocato più volte controlli da parte della polizia municipale, abbiamo fornito qualche soluzione per venire incontro alle carenze di organico (convenzioni con Guardie ambientali ad esempio, a far da sentinelle, oppure potenziamento videosorveglianza), ma ad oggi non si sono visti provvedimenti.
Si ricorda che detto servizio viene gestito in appalto dalla ditta marsalese “New System” ma che – come molti cittadini hanno avuto modo di constatare e segnalare –  da numerose settimane, ormai, si registrano insostenibili disservizi ai danni della vivibilità e della sostenibilità cittadina, senza parlare del danno d’immagine.  
A fronte di tanto, ci si vede costretti a formulare alcune osservazioni precise quanto, al contempo, pienamente legittime:
Questa associazione, che ha tra i propri scopi statutari la tutela degli interessi legittimi del cittadino anche nei confronti della p.a., sollecita preliminarmente il Comune di Trapani – in qualità di Ente appaltante – ad esercitare i poteri di controllo allo stesso riconosciuti in seno al capitolato d’appalto considerato che trattasi di servizi pubblici e per nessuna ragione possono essere sospesi o abbandonati salvo casi di forza maggiore.
Inoltre il Comune detiene legittimamente il potere di vigilare ed espletare debiti controlli sui servizi appaltati imponendo, conseguentemente, alla ditta appaltatrice l’obbligo di trasparenza sulle modalità di espletamento del servizio.
In caso di “deficienze nelle modalità di esecuzione delle prestazioni”, poi, il Comune, previa diffida, può ordinare e fare eseguire d’ufficio ed a spese della ditta appaltatrice quanto necessario per il ripristino dei servizi, oltre all’applicazione di eventuali penali maturate, inadempienze che possono portare anche alla revoca dell’affidamento del servizio.
A fronte di tali poteri di controllo, dunque, ci si chiede se il Comune di Trapani – sussistendone i presupposti – abbia valutato la possibilità di agire ai sensi di quanto disposto nel capitolato d’appalto e, nel caso contrario, lo si invita all’espletamento dei propri doveri. 
Si chiede anche quali siano i rimedi che il Comune intende promuovere a tutela della collettività e le azioni idonee a risolvere le criticità e i disservizi del sistema rifiuti.
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