LA FAVOLA DELLE REGIE TRAZZERE DI SICILIA – CAPITOLO V-PARTE VII – Il Maestro Segreto Marchese Buglio scrive una dettagliata lettera in risposta al re che ha chiesto di essere informato sulle trazzere.

IL MAESTRO SEGRETO MARCHESE BUGLIO SCRIVE UNA DETTAGLIATA LETTERA IN DATA 30 AGOSTO 1788 DI RISPOSTA AL RE CHE HA CHIESTO DI ESSERE INFORMATO SULLE TRAZZERE;

PERIZIA DEL 7 OTTORE 1788 RIGUARDANTE LE TRAZZERE DEL TERRITORIO DI MONTE S. GUILIANO (ERICE) ORDINATA DAL “SEGRETO” ALL’AGRIMENSORE GIROLAMO VAIRO. IL VAIRO RELAZIONERA’ SULLA COSTA CASTELLAMMARE-ERICE ED IL BRACCIO CALATAFIMI-ERICE (delimitato dal Fiume che separa il territorio di ALCAMO).

Di Antonino Messana

Gli anni 80 del 1700 ricchi di numerosi provvedimenti  amministrativi e legislativi di carattere organizzativo e propeduetico che miravano in primo luogo a eliminare le angherie dei feudatari per la pretesa dei carnaggi al passaggio delle greggi, sollecitati sostanzialmente con lettera di reclamo dal nobile Scipione Moleti marchese di Sant’Andrea città di Messina. Da quel reclamo esordì il primo Dispaccio Vice Regio del 21 aprile 1785 (Vedi capitolo V, parte II, pubblicato il 13 maggio 2017). Tuttavia in breve tempo seguirono quattro provvedimenti: il Dispaccio patrimoniale 24 giugno 1787 e la prima ricognizione delle Trazzere a seguito delle comunicazioni di 17 città che annunciavano al Maestro le larghezze delle Trazzere e delle  Vie pubbliche (Vedi capitolo V-parte II sopra citato). Nel solo anno 1788 vengono emanati altri cinque provvedimenti: la Consulta del 1° febbraio, il Dispaccio del 7 marzo, il Motivo fiscale del 15 aprile, il Dispaccio Patrimoniale del 24 maggio ed il primo ed unico “Piano delle Trazzere” limitato sommariamente ad 11 città (vedi Capitolo V-parti III, IV, V e VI).  Il decennio degli anni ’80 si chiude con altri due documenti: una lettera del Maestro Segreto datata 30 agosto 1788 e indirizzata al Re, in risposta ad un biglietto con il quale il Regnante chiedeva al Maestro di tenerlo informato sull’esito delle Trazzere e da ultimo la perizia dell’architetto Vairo del 7 ottobre 1788 ordinata dallo stesso Maestro Buglio in adempimento ai comandi del Re scritti nel Motivo Fiscale. Inizio subito con la lettera del 30 agosto che qui sotto riporto in originale. Nel leggere la lettera manoscritta, numerose parole sono state per me incomprensibili, nonostante gli sforzi compiuti ed il tempo impiegato. Tuttavia il senso logico del discorso non è stato perso. Quindi il lettore vedrà tre puntini al posto della lettera. La prima pagina della lettera è introduttiva ed il Segreto parla del suo gravoso compito esercitato con proclami diramati per i Canali dei Secreti e Collettori del Regno per la sussistenza e latitudine delle Trazzere da mantenere allo stato primitivo. Ma, scorgendo dalle continue istanze le devastazioni ed usurpazioni delle medesime, mi applicai a dovere sistemare.  Ecco la prima pagina della lettera da me decifrata quasi sempre ad litteram e seguendo impostazioni e schemi. Segue l’originale.

 

Ecc. Signore

                        Sig.                                        30 Agosto 1788

Si ho servito V. E. dirigermi venerato Biglietto in data del 18 cadente Agosto in cui si conviene di volere essere informato del numero delle Trazzere, e Strade Regie di ciasceduna Città, e Paese del Regno quale sia l’attuale lunghezza , e larghezza delle medesime e quale dovrebbe essere a tenore delle leggi. Rendendomi dunque obbediente all’autorevole comando dell’E.V. sono a rassegnarle essere quale dalle Regie Trazzere, e Vie pubbliche una delle principali incombenze indossate alla mia carica che debolmente esercito a quale oggetto per non commettersi delle …..ususo azioni diversi proclami in varii campi si sono pubblicati da mio Officio, e per il canale dei Segreti e Collettori di questo Regno per la loro sussistenza, e latitudine a tenore del loro primitivo stato. Ma scorgendo dalle continue istanze le devastazioni, ed usurpazioni delle medesime mi applicai a doveri sistemare.

ARCHIVIO DI STATO DI PALERMO-MAESTRO DEGRETO BUSTA 275

            Leggendo la seconda pagina della lettera, il Segreto ribadisce al Re i reclami arrivati alla Real Segreteria ed i provvedimenti adottati per porre riparo alla interessante materia. Mettendo in evidenza l’urgenza di rendere transitabili le trazzere e le strade pubbliche per dare sicurezza del cammino ai trafficanti, ricorda a Sua Maestà la rimostranza già comunicata il 17 aprile 1787 (Vedi capitolo V-parte II, pubblicato il pubblicato il 13 maggio 2017) con allegato proclama diretto ai Segreti, Collettori e Proconservatori che obbligava questi Ufficiali del Regno ad inviare alla Real Segreteria per l’appunto, una esatta relazione scritta riguardante la larghezza, la lunghezza delle trazzere e le usurpazioni perpetrate in ogni rispettiva Segrezia. A tal fine venne pubblicato il Dispaccio del 24 giugno 1787 (Vedi capitolo V-parte II, pubblicato il 13 maggio 2017).

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questa materia per la quale sono arrivate dalla Real Corte reclami dispacci per darvisi il riparo. Ma poiché si trattava darsi delle disposizioni nel Regno, e potendo restava interessate le l’università stimai avanzare a V.S. per via del canale (in data 17 aprile 1787) di esso tribunale mia rimostranza  in cui palesando l’urgenza che vi era per rendersi traggittabile le  Trazzere, e le Strade pubbliche di questo regno e dar sicurezza del cammino ai Trafficanti, le acchiusi una forma di proclama ove palesandole l’oggetto si prescriva  ai V/s Segreti, Collettori e Proconservatori una esatta relazione della larghezza, e longitudine della medesima, e delle usurpazioni che in ogni rispettiva Segrezia esistevano sulla loro continenza ed essendo già stata rimessa quale sia rimostranza alla ricognizione dello spettabile Avvocato Fiscale di questo Tribunale se aspirava la disposizione e con venerato dispaccio da 24 Giugno 1787 manifestandone l’ap=

In terza pagina leggiamo: dopo l’approvazione del  suddetto dispaccio il nostro Maestro provvede a recapitarlo assieme a  delle circolari il 3 luglio 1787 ad ogni paese. I Segreti, Collettori e gli altri Ufficiali dei luoghi, ricevuti il Dispaccio e le circolari, credendo avere piena potestà,  considerarono strade, trazzere e vie pubbliche tutte trazzere, tanto che crearono uno scompiglio tra tutti i possessori dei terreni limitrofi alle strade e trazzere. Il Marchese nostro Maestro necessariamente  dovette intervenire per fermarli.

             Mi sembra doveroso fare notare a questo punto il primo sintomo chiaro di un evidente imbroglio; cioè la primissima considerazione di mescolare insieme e senza alcuna distinzione strade, vie e trazzere. Di ciò al momento il nostro Segreto è cosciente che tutte le strade, vie e trazzere non si possono parificare. Ciascuna di esse ha uno “status” proprio, avendo diverse  lunghezza, larghezza e regime giuridico. Come già detto e ripetuto, il Segreto cambierà opinione e con le “Istruzioni” del 1806 da un fascio ne ricaverà un’erba.

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provazione me ne indossò la pubblicazione come pratticai con circolari del 3 luglio  1787 rimettendone ad ogni paese le circolari con l’annesso bando. Ma li Regi Segreti, Collettori e Proconservatori e dandosi destinati per Commissionati Generali in questa incombenza posero in scompiglio tutti i possessori delle terre con termini alle Trazzere Regie , e vie pubbliche, e per trazzere riputanto ogni via, e Strada, abbisognai sospendere l’incursione che stavan praticando coll’annuenza dello stesso Tribunale a cui ne palesai l’occorso. Ma poiché continuavano le doglianze da viandanti per rimezzarsi in alcuni luoghi nel suo sistema  le Regie Trazzere avanzai all’E.V. per la via del Tribunale altra mia rimostranza sottolineando (dandole ragguaglio di questa…praticato e non altro) dispaccio  del 1° febbraio 1788 e  dispaccio da 30…1788 fu diramata la …di fare un’altra Circolare per rimettersi al…la mera volontà dello stato delle Trazzere che

            Con la quarta pagina il Maestro ribadisce al Re la definizione di trazzera che collega due popolazioni. Inoltre sono stati richiesti agli Ufficiali dei paesi e delle città larghezza, longitudine ed usurapazioni delle Trazzere. Infine, sono state richieste le istruzioni e in mancanza le consuetudini locali. Tutto ciò fu diramato con dispaccio del 24 maggio 1788 (Vedi capitolo V-parte V, pubblicato il 14 ottobre 2017). Il Segreto fa presente che le relazioni ricevute sono state poche, giustificate sia dalla vastità dei territori, sia dalla mancanza di uomini pratici ed infine dal fatto di non retribuire gli agrimenzori locali. Quindi è necessario dare loro qualche mercede.

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da una Popolazione passano ad un’altra, in che larghezza e longitudine si ritrova, e se vi sono usurpazioni, ed insieme rimettere le peculiari istruzioni d’ogni luogo se mai ne esistono, e qualora non ve ne fossero, quale l’addietro sia stata la consuetudine di loro larghezza affinché indi si dassero le ulteriori provvidenze. In seguito di questa loro circolare, che fu diramato  sotto il 24 maggio 1788 sin oggi poche relazioni sono state rimesse dall’espressati Segreti, Collettori e Proconservatori e sto facendo delle premure

            +

Di non poterle pronta=

mente eseguire biso=

gnado del tempo per la

vastità dei Territori, e che

fu duro

            per ammonirsi tutte le altre per eseguirsi l’ordine del Governo diramate per il conto di suddetto Tribunale ostantecche dovendosi queste relazione fare senza alcuna mercede dai… agrimensori del Regno si è incontrato ostacolo dall’aggiunto d’uomini prattici, e vivendo a tutti questi alla giornata è necessario contribuirsi qualche mercede per la loro sussistenza.

Questo Signore Eccellentissimo è lo stato delle

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Cose per questa interessante materia per cui  tutto giorno mi arrivano istanze per darsi sistema a queste Regie Trazzere per f. raggiustarsi il Regno con sicurezza  maggiormente dalla sua parte interna non potendo nominarsi in alcuni luoghi senza un evidente pericolo della vita. Riguardo poi a quanto V.E. mi ordina di riferire qual dovrebbe essere la larghezza delle Trazzere e Strade ci…dalle leggi sono a rassegnarle, che in questo mio Officio non esistono istruzioni  generali, che la prescrissero, per tutto il Regno che è stato il motivo che si sono ricercate da tutte le rispettive Università. Soltanto fatte le più esatte diligenze si sono ritrovate nel mio officio le istruzioni di Licata del 1505; e li bandi pubblicati nelle Regie Secrezie di Troina, Capizzi, e Mistretta del 1568. E’ quanto son venuto a riferire

In questa quinta pagina si devono evidenziare due importantissimi fenomeni:

1) il Maestro Segreto, persona qualificata e responsabile delle Trazzere e Strade di tutto il territorio Siciliano, accerta e comunica al Re che le attuali Trazzere del Regno sono pericolose in particolare quelle interne che addirittura costituiscono pericolo per la vita. Pertanto occorre renderle sicure;

2) che non esistono nella Real Segreteria istruzioni generali che prescrivono la larghezza delle Strade e Trazzere. Con le accurate e diligenti ricerche il nostro Maestro racconta al Re che ha ritrovate solamente quelle di Licata del 1505, di Troina Capizzi e Mistretta, tutti del 1568.

Riguardo al primo punto sulla pericolosità delle Trazzere che erano addirittura a rischio di vita Jean Pierre Houel ci ha raccontato che nei pressi di Borgetto è caduto da un enorme masso credendo di morire (Vedi capitolo V-parte prima, pubblicato il 30 aprile 2016). Così pure gli altri viaggiatori stranieri ed italiani. Adesso il Segreto ci conferma pure l’impercorribilità e pericolosità delle  strade che tra l’altro abbiamo letto nell’intero capitolo IV, formato di nove parti, dedicati: a sei avventurosi viaggiatori stranieri  dal 1767 al 1778 (da Reidesel a Goethe); a due Siciliani (il Marchese di Villabianca 1786 e Paolo Balsamo 1708); infine, un italiano, Carlo Gastone 1793.

Riguardo al secondo punto sulla mancanza d’Istruzioni che stabiliscono la lunghezza e larghezza delle Regie Trazzere, ad eccezione dei più volte nominati bandi delle quattro città, Licata, ect., ne consegue che Il Maestro informa a chiare lettere che in Sicilia non sono mai esistite Regie Trazzere di una larghezza di canne 18 e palmi 2. I corollari di quest’ultima conferma del Segreto sulla mancanza in ambito governativo di istruzioni sulla larghezza delle Trazzere  sono i seguenti:

1) l’assenza di atti che comprovano la localizzazione e la larghezza delle Trazzere non può che confermare la teoria Giustinianea della servitù di passaggio, cioè res mancipa (cose altrui). Ciò significa che le strade esistenti in origine, le hanno certamente costruite i proprietari terrieri che hanno acquistato il diritto di proprietà delle medesime terre con l’occupazione. Successivamente abbiamo visto e plasmato in numerose parti di questa rubrica che sono stati i greci a tracciare in Sicilia le prime strade. La rete viaria è stata poi sviluppata dai Romani in parte sugli stessi tracciati greci e sono state create altre vie di completamento per motivi bellici. Ne discende che queste strade potevano essere considerate Regalie o strade pubbliche, non mai potevano essere considerate trazzere.

2)Le Costituzioni di Federico II, i dispacci e i  Bandi come abbiamo visto dei successivi Re fino al Dispaccio del 24 maggio 1788 non sono altro che comandi rivolti a Conti, Baroni di permettere il passaggio, la sosta ed il cibo agli animali in transumanza.

            Al termine del secolo XVIII, come abbiamo visto, mancando negli archivi del Regno documenti e norme legislative che stabilissero le dimensioni delle trazzere sia in larghezza che lunghezza, quali possono essere gli altri atti probatori che dimostrerebbero in tutto il Regno l’esistenza in lunghezza Km. 11.500 e in  larghezza  canne 18 e palmi 2  di Trazzere armentizie millenarie? Chiaramente solo le “favole”. Tra poco ritornerò sull’argomento.

            In questa sesta ed ultima pagina il nostro Segreto Buglio fa presente al Re che per le città di Traina, Sciacca e Naro i Segreti dei suddetti luoghi hanno avuto cognizione sulle istruzioni esistenti in ciascuna città rispettivamente del 1609, 1633 e 1649 che prescrivevano la larghezza delle rispettive trazzere in canne 18 e palmi 2 secondo la comune prassi.

            Il Maestro chiude la lettera con un ossequio ed un profondo inchino senza azzardare consigli e suggerimenti sul da farsi per l’avvenire. Ciò è strano perché nelle precedenti epistole ha creato definizioni di trazzere e strade pubbliche e ha dato suggerimenti per la pubblicazioni dei bandi. Adesso ricalca solamente l’urgenza di provvedimenti, senza alcun consiglio, per la pericolosità delle strade e trazzere per dare sicurezza ai viaggiatori.

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l’asp…Regi Segreti si e venuto in cognizione delle istruzioni di Traina del 1609 di quelli di Sciacca del 1633 e di quelli di Naro al 1649. Queste istruzioni e banni   si prescrive dover essere la larghezza delle Trazzere di una corda e mezza a caricare, corrispondendo a canne 18 e palmi 2 secondo la comune prasse, sebbene però diverse sono oggi le costumanze di tale larghezza per tutte le parti del Regno motivo che è quanto devo rassegnare all’ E. V. in ossequio ai comandi che mi impose coll’annunciato suo venerato biglietto, e con profondo inchino devotamente resto.

            Dopo che ho letto la suddetta lettera e preso cognizione che nella citata busta 275 del Maestro Segreto custodita dall’Archivio di Stato di Palermo non esiste documento di riscontro a questa lettera del 30 agosto, ho avuto l’impressione che con simile lettera priva di suggerimenti sul da farsi, il nostro Maestro non poteva essere che uno sconfitto per non avere trovato provvedimenti e norme sulle trazzere e sulle loro larghezze, fatta eccezione dei bandi. Vedremo in seguito che non è così. Il Marchese dimenticherà tutto ciò che ha scritto di suo pugno come: regalie, concetto primitivo di trazzera come strada di campagna, demanio, strada pubblica, assenza di normative sulla larghezza delle trazzere e così via. Si atterrà alla sua personale definizione di trazzera che collega due popolazioni, senza tenere conto  sia delle larghezze di trazzere e strade pubbliche, che dei capi di greggi allevati nei paesi. Così, le vie pubbliche che   collegano due città (gli animali non si allevano all’interno di città, ma eventualmente in zone abbastanza periferiche o nei feudi), diventeranno tutte trazzere e per l’intero territorio siciliano.

LA PERIZIA DELL’AGRIMENSORE PUBBLICO GIROLAMO VAIRO DEL 1788.

            La perizia in parola è stata uno dei primi argomenti che mi hanno spinto ad approfondire le ricerche sulle “Regie Trazzere” e propormi un eventuale libro. Mi è stata suggerita, come una manna caduta dal cielo, da due incontri occasionali presso l’Archivio di Stato di Trapani dal Dr. Stefano Fontana (Vedi Introduzione-parte VI, pubblicata l’11 aprile 2015) negli anni 2012-2013, agli albori delle mie ricerche. Evidenzio ancora una volta che le perizie di un pubblico Agrimenzore come atti di accertamento delle Trazzere Regie nelle diverse città e paesi della Sicilia, sono state disposte dal Re nel Motivo Fiscale. Quindi, già nel lontano 2012, dopo che ho preso visione della perizia del Vairo e della documentazione riguardante il Maestro Segreto, ho contattato fino a questi giorni  le Biblioteche di numerossime città e paesi della nostra Sicilia con la speranza di ritrovare altre perizie di altre città, ma con esito negativo. Tuttavia, sono certo che il Buglio ha commissionato numerose altre perizie in tutto il Regno.

            L’esame dell’esperto Vairo debitamente riconosciuto come pubblico Agrimenzore resta, per il momento, l’unico documento di accertamento delle Regie Trazzere valido, come vedremo, solamente per tutta la provincia di Trapani.

         Per agevolare la lettura, oltre a riportare qui sotto la Perizia manoscritta in originale, propongo la ricopiatura a stampa del Perugini, pubblicata nel 1994. Infine, con brevi commenti anticipo le parti salienti della stessa Perizia che ci riguardano da vicino.

         La “Relazione del Vairo” esordisce citando l’atto d’incarico ricevuto dal Maestro Segreto marchese Buglio e  firmato nella Regia Segrezia di Monte S. Giuliano (Erice) in data 6 luglio 1788 con l’intervento del Sindaco ed il Regio Proconservatore. Segue la citazione del Dispaccio del 24 maggio 1788 (Vedi capitolo V-parte V, pubblicato il 14 ottobre 2017) che impone al Maestro Segreto di adottare le Circolari e provvedere alla loro pubblicazione tramite gli Ufficiali locali.

         La Perizia in primo luogo anticipa che dalla città di Trapani che si trova a Ponente dalla tonnara di S. Giuliano e per tutta la parte settentrionale fino a Levante che abbraccia Castellammare, giusta una pianta del 1773, dimostra che in “questa circonferenza settentrionale non possono darsi pubbliche, e Regie Trazzere, che conducono ad altra popolazione”.

         A tal proposito sono in possesso di altre prove che confermano l’inesistenza di pubbliche Regie Trazzere nel semicerchio Erice Castellammare esteso a tutta la provincia di Trapani. Un primo documento si riferisce alla sopracitata circolare del 3 luglio 1787  diramata dal Maestro Segreto; in secondo luogo una mappa topografica del territorio di Castellammare del 1843 firmato dal Consigliere d’Intendenza delegato.

         Brevemente il documento fa parte della busta 275 del Maestro Segreto custodito dall’Archivio di Stato di Palermo. Trattasi della risposta del Comune di Castellammare al Maestro Segreto in data 17 agosto 1787 che fa seguito alla circolare innanzi citata, ove leggiamo che in quel territorio non sono mai esistite Regie Trazzere, ma soltanto “Vie”, e se (oggi) debbonsi ridurre a Trazzere verranno compromessi notabili interessi e detrimento dei singoli”.  Ecco lo stralcio seguito dall’intero documento.

Archivio di Stato di Palermo-Maestro Segreto busta 275

“Qui non vi sono state mai regie trazzere perché vi hanno e si chiamano che vie che conducono sui collegati paesi, or se queste vie debbonsi ridurre a trazzere bisogna che diversi luoghi di stabili particolari con tutti gli alberi restassero fuori con notabili interessi de detrimento dei singoli”.

         Vado subito alla carta topografica di cui ho fatto fatica a capire la legenda ed anche ad interpretarla, tanto che  molte parti mi restano oscure. Ad ogni modo la propongo ugualmente. Ringrazio chi è in grado di suggerire le mie incomprensioni.

          L’orientamento è il seguente: il mare a Nord-Ovest che è rappresentato con un tratto colorato in azzurro; a Sud-Ovest alle spalle del mare  sotto le montagne, come punto iniziale, è rappresentata la strada oggi denominata Ponte Bagni-Castellammare con ingresso della zona alta della città  (Il punto è contrassegnato dalla lettera “N” e dal numero XII.In leggenda sono specificate rispettivamente: Imboccatura del fiume della Mendola e Via sopra la Torretta di Vito D’anna.); a Sud-Ovest la montagna di Inici; ad Est il territorio di Alcamo Marina e a Sud-Sud-Ovest, l’intero territorio di Alcamo delimitato dal fiume S. Bartolomeo. Adesso non mi soffermo a commentare l’intera mappa, ma brevemente sulle segnate Trazzere per avvalorare la perizia del Vairo. Ecco la mappa seguita dalla legenda che ho potuto leggere, segnando con punti di colore rosso le zone che interessanti ai nostri fini.

CENTRO REGIONALE INVENTARIO, CATALOGAZIONE E DOCUMENTAZIONE

A   Vallone delle Feste

B   Complesso dell’abitato del abitato del Comune di Castellammare del Golfo

C  Pitrolo

D  Spiaggia di Castellammare

E  Molino con artificio di acqua nominato del Sig. Pircopio Carollo

F  Molino nominato Straccia Bisacce

G Imboccatura Fiume Freddo e Dagale di San Martino

I  Molino con artificio delle acque nominato delli bagni

L  Ponte del fiume Cannamasca

M  Feudo del Comune di Alcamo

N  Imboccatura del fiume della Mendola

O Passo della Mendola

P  Feudo della Balata di Inici

Q  Idem Inici

R  Idem Valle di Celsa

S  Idem Valle di Conza

AD Spiaggia del Mare

DMG Territorio del comune di Alcamo

MN Idem Calatafimi

NQA Territorio di Monte San Giuliano

T Molino con artificio di acque nominato della Gorga

I Viale del Mulino di Straccia Bisacce passa per la beveratoia di Inici sopra la montagna

II  Beveratoio della Merla in mezzo a trazzera

III Via della Montagna per li Nieri

IV Uscita dell’abitato ossia della stazione percorre fino alla via delli Mortilli n° VII e questa alla Via di S. …di n° XIX.

V  Uscita della Terra della Cava passa al N° VII dell’angolo della ferrovia di Naselli e porta al N° XII detto passo bivio Mendola

V VI  Stradone dell’abitato conduce al vallone delle …

VII  Via dei Mortilli….

VIII-IX  Via sopra la Torretta di Vito D’anna

X-XI  Via che dalla Terrazza di…si incammina per il Vallone, porta sopra la Montagna

XI   Via  che dalla….si incammina per il vallone porta sopra la montagna

XI-XII  Ponti riguardo Gagliardetta

XIII-XIV  Via D’Alcamo e dal N° XIV al N° XV Via del Ponte di Canna macca

XV-XVI  Via che passa al Mulino da Bagni

XVII-XVIII Via della Beveratoia  dal Pizzo interseca la Via di Santa Ninfa

XIX  Trazzera pubblica che dal mulino della Gorga porta all’abitato

XX  Via dell’Itria a San Giuseppe

XXI  Camposanto

XXII Via D’Alcamo detta…

XXIII  Trazzera di bestiame che passa alla Foggia

XXIV  Via del Molino di Pircopio Carollo

Veduta di Castellammare del Golfo lì del Mese di Maggio 1843

Agrimensore Benigno Carollo

             Inizio con l’indicazione delle zone di città. Lettera “B” complesso dell’abitato del comune di Castellammare; n° IV Uscita dell’abitato ossia della stazione percorre fino alla via delli Mortilli; n° VII e questa alla Via di S. …di n° XIX; lettera “C” Pitrolo; n° XXIII  Trazzera di bestiame che passa alla Foggia; n° XIX  Trazzera pubblica che dal mulino della Gorga porta all’abitato; lettera “T” Molino con artificio di acque nominato della Gorga; n° XIX  Trazzera pubblica che dal mulino della Gorga porta all’abitato; n° XIII-XIV  Via D’Alcamo e dal N° XIV al n° XV Via del ponte di Canna macca. Il ponte di Canna macca è senza ombra di dubbi adiacente al Mulino Marcione, oggi inesistente.

             Le Trazzere indicate sono due: la prima denominata “Trazzera di Bestiame”. In mappa è una strada piuttosto ristretta rispetto a tutte le altre di destra e di sinistra e attraversa il feudo Pitrolo  segnato con la lettera maiuscola “C”. Immagino e comunque non lo escludo che in quel Feudo c’erano allevamenti di bestiame e pascoli. Il Territorio è ripido, cioè montagnoso fino a valle ove scorre il fiume S. Bartolomeo. Pertanto zona più  idonea al pascolo. Non dubito sull’autore, certamente è una strada ove transitano animali, ma sicuramente non è una Regia Trazzera di canne 18 e palmi 2. E’ semplicemente una strada del Feudo denominata Trazzera perché strada di campagna. La carta è pure dotata della scala, pertanto tutte le strade sono misurabili in lunghezza ed larghezza. Lascio ai tecnici questa incombenza.

            La seconda trazzera contrassegna col numero XIX chiamata Trazzera pubblica che dal mulino Gorga porta all’abitato. Seguendo l’orientamento della Consulta del Maestro Segreto e del Motivo Fiscale la Trazzera in parola è una Via pubblica perché conduce non solo al mulino ma anche al Fiume (Vedi capitolo V-parte IV, pubblicata il 16 settembre 2017). A mio giudizio quella strada è stata  pubblica perché rientrava tra le Regalie. Castellammare fu sede del Caricatore Reale. Il frumento veniva trasportato dal Caricatore Reale di Castellammare al mulino attraverso quella strada. Il mulino era il più importante mulino del apparteneva all’Arcivescovato di Monreale e gestito dal Convento di San Martino delle Scale. La denominazione di Trazzera pubblica fa riferimento a una strada Regia perciò alla Regalia. Parola Regalia sorge con la nascita del demanio  avvalorata da Federico Barbarossa e ricordata numerose volte dal Maestro Segreto. Altra considerazione importante tratta sempre dalla Consulta del Maestro Segreto e dal Motivo fiscale quella strada non poteva essere una Regia Trazzera perché non collegava due popolazione, ma strada dello stesso territorio.

            Le altre strade indicate nella carta topografica sono segnate come Vie.

Non mi dilungo oltre e chiudo dando piena conferma alla perizia Vairo: “questa circumferenza settentrionale non possono darsi pubbliche, e Regie Trazzere, che conducono ad altra popolazione”.

La perizia prosegue accennando alle Croci di Castellammare “non mediandosi che il solo piccolo fondo di Scopello  (Scopello allora era territorio di Erice), ove tante vie esistono , quante se ne vogliano, senza alcuna restrizione, e limitazione…E dal levante, sino al Ponente dalla parte meridionale, che comincia dal Convento di Maria SS.ma di Trapani sino al fiume di Calatafimi, altresì circonvallato questo territorio da unica trazzera, e via Regia, con termine dal suo principio al territorio di Trapani, sino al feudo cosi detto di Fastajazza, e da quello sino al  fiume di Calatafimi, anche con termine a detto stato, sul quale poi, e sù quello di Alcamo, che sossiegue, ha il suo progresso nell’interno del Regno. E per rendere raggione di questa unica  trazzera, e via regia pria, comune a questo territorio, ed a quello di Trapani e poi all’altro di Calatafimi, sono in riferire, che forse l’originaria larghezza di essa sia stata di palmi quaranta, e cossì esiste nella maggior parte, salva una ristrettezza in metà, ed in palmi venti, in parte più, ed in parti meno nella commune con Trapani…Se usurpo possa darsi o si dasse di antico tempo, non può sapersi se sia dalla parte di questo territorio o dalla parte opposta, tutto il di più, sino al sud o fiume di Calatafimi, corre della latitudine delli palmi quaranta…Ma tutte quante vie esistono nel seno del territorio portando l’indole, e natura diversa dalle trazzere, vie Regge, sono di debole sentimento, essendo mere pubbliche e non Reggie, e di sola servitù di passaggio.

         I brani della perizia che ho sopra riportato costituiscono i punti nevralgici  che  dimostrano l’inesistenza assoluta di Regie Trazzere nella provincia di Trapani. Onde evitare un’arida lettura dell’intera perizia, ho voluto anticipare i punti salienti della perizia stessa che adesso, per restare più impressi nella memoria,  riduco a tassonomia, o meglio li elenco come nomenclatura: 1) Da Erice a Castellammare  non possono darsi pubbliche, e Reggie trazziere, che conducono ad altra popolazione; 2) ove tante vie esistono, quante se ne vogliono, senz’ alcuna restrizione, e limitazione. (Non esistono usurpazioni); 3) da Trapani fino al fiume di Calatafimi (cioè il fiume Freddo) esiste una sola via Regia che prosegue per Alcamo; 4) l’originaria larghezza di essa “sia stata quaranta palmi”. [Cioè: palmi 40Xcm 25,775=cm.1031:100= m. 10,31]; 5) in alcune parti è stata ridotta a venti palmi. (Qui localizza usurpazioni di palmi venti di ampiezza); 6) fino al fiume di Calatafimi “corre della latitudine delli palmi quaranta. (Non vi sono usurpazioni); 7) “ma tutte quante vie esistono nel territorio portano l’indole e natura diversa delle trazzere e vie Reggie” essendo “vie pubbliche non Reggie, e di sola servitù di passaggio”.

         Aggiungo qualche altra annotazione. Come prima considerazione, la Regia ed unica Via Trapani-Calatafimi è la Via Valeria fatta costruire da Marco Valerio Levino nel 210 a.C. per ragioni belliche contro i Cartaginesi (Vedi capitolo primo-parte IV, pubblicato il 25 luglio 2015). Essendo stata costruita con pubblico denaro, già allora era un “Via pubblica”, successivamente classificata demaniale (Vedi capitolo V-parte I, pubblicato il 1° aprile 2017) e poi trasformata nel 1952 dall’Ufficio Trazzere in strada armentizia cioè Regia Trazzera di m. 38 circa. Qui sotto ripropongo la “Relazione dimostrativa di demanialità” della Trazzera Trapani-Palermo  rilasciata dall’Ufficio Trazzere di Palermo.

Il fatto sorprendente è che nella “Relazione di demanialità” alla voce “atti probatori” sono citate a chiare lettere le perizie di Vairo e di altri Agrimensori relative alla strada Trapani-Palermo ove leggiamo con chiarezza “Via Consolare”, cioè strada  costruita dal console Marco Valerio. Come è possibile sostenere come “atto probatorio” che una strada consolare di palmi quaranta diventa Trazzera Regia di canne 18.2 ? I documenti riportati recano i nomi dell’Ing. Vairo e del Regio Agrimensore Michele Curatolo, ma non riportano le larghezze. Tuttavia nel proseguo della relazione del Vairo la larghezza Porta Austriaca-Convento di Maria SS. Di Trapani è riportata e confermata la larghezza di palmi quaranta.

L’altra assurdità della “Relazione di Demanialità” che annovera usurpazione sul Monte S. Giuliano ove il Vairo attesta che l’unica Via Regia parte da Trapani e da Erice a Castellammare non esistono Vie Regie e neanche usurpazioni. Tuttavia, le sorprese e le assurdità non finiscono qui ma, come scrive  Perugini a pagina 128 del libro “Valderice: la terra i giorni”, il 19 gennaio 1798 e di nuovo il 10 maggio 1799 il marchese Buglio ordinò al Secreto ericino di arrestare i custodi e far rimettere al pristino del suo stato e nell’antica sua larghezza la strada, a spese degli usurpatori. Si trattava della strada sulla spiaggia di Pizzolungo ove il Vairo relaziona che non c’era alcuna via Regia. Infatti, la perizia in argomento è stata allegata all’atto del notaio Salerno che tratta dell’arresto ordinato dal Buglio. E’ probabile che più in avanti mi soffermerò con maggiori dettagli sull’atto Salerno del 10 luglio 1800.

         Qui sotto propongo gli stralci di alcuni atti probatori  della “Relazione di Demanialità” scritta dall’ufficio Trazzere nel 1952 e citatati nel Decreto Assessoriale come atti inoppugnabili (Vedi Introduzione-parte IV, pubblicato il 18 marzo 2015). Il lettore può verificare che la “via consolare o strada consolare è ripetuta da diversi Periti.

Inoltre, la perizia dell’agrimensore Vairo rigurdante la larghezza di palmi quaranta e la denominazione di “Via Regia” come pure “Via consolare” e non Trazzera Regia la troviamo nella sentenza della Corte di Appello che qui sotto riporto.

Per ultimo l’affermazione della perizia Vairo che “…nel seno del territorio portando l’indole, e natura diverse delle trazzere, e vie Reggie, sono di debole sentimento, essendo mere pubbliche, e non Regie, e di sola servitù di passaggio.

            Chiudo con questa affermazione: è vero che sono trascorsi poco meno di quattro anni (purtroppo sono tanti) che scriviamo e pubblichiamo, però è pur vero che non abbiamo trascurato neanche la fattispecie giuridica sulle strade classificate “servitù” e codificate nel “Corpus Juris civilis” di Giustiniano e ripresa dal Vairo dopo circa 23 secoli (Vedi capitolo II-parte IV, pubblicato il 5 marzo 2016).

Con questi documenti di tre abbondanti secoli addietro, ritenute dalla dottrina giuridica “prove diaboliche” come si possono giustificare i politici siciliani a mantenere (da oltre cento anni) un Ufficio Trazzere che spilla denaro a poveri proprietari innocui, in buona fede e incapaci di difendersi? Qualcuno può rispondermi? Forse aspettano un secondo “Vespro”?

            Restando sempre nella provincia di Trapani, abbiamo appreso dal perito Regio Girolamo Vairo che da Trapani al Fiume di Calatafimi c’è una sola Trazzera Regia larga palmi quaranta. Allora, alla luce dei sopra riportati atti, come mai l’Ufficio Trazzere da Alcamo a Calatafimi ne ha disegnato e fatte proprie ben tre più una? Esse sono: Via Kennedy, Via Nino Bixio, S.S. 113 ovvero Corso Generale Medici. A mio giudizio la quarta Trazzera è Corso dei Mille, sia pure impropriamente perché non entra a Calatafimi. Per altro verso le suddette quattro Trazzere distano l’uno dall’altra di alcune centinaia di metri situati in una curva di forma grosso modo ellittica. Se ne deduce che quelle Trazzere funzionerebbero da “spartitraffico” per un numero strabiliante di armenti diretti a Calatafimi e viceversa.

            Qui sotto ripropongo il Quadro d’Unione creato dall’Ufficio Trazzere ove sono evidenziate la grande ricchezza di strade armentizie del territorio di Alcamo. Avviso che all’appello ne manca qualche altra per problemi fotografici.

Infine, mi risulta che il Comune di Alcamo da alcuni anni non approva progetti per abitazioni nuove da costruirsi sulla Via Kennedy perché strada Regia di m. 38 circa, considerato che il terreno progettato in pianta è usurpato. Tutto ciò il Comune l’ha fatto valere anche se negli anni passati il progetto era stato approvato, ma il fabbricato non fu costruito.

            Domando: che ne pensano di questo fatto i politici locali, regionali e nazionali? Non sarebbe opportuno per tutti i Comuni del circondario in parola imitare il coraggioso Comune di Trapani (Vedi Introduzione-Parte II, pubblicata il 14 febbraio 2015)?

            Nella prossima puntata  pubblicheremo un’altra lunga lettera manoscritta dal Maestro Segreto datato 16 febbraio 1789.

La prossima puntata verrà pubblicata Sabato 10 febbrio 2018.

Auguro agli affezionati lettori un sereno Natale ed un felice Anno Nuovo, auspicando loro una tenace pazienza per le letture delle rimanenti puntate che grossomodo non scavalcheranno l’anno che viene.

                                                                                  ANTONINO MESSANA

Bibliografia

Archivio di Stato di Palermo (Catena)-Maestro Segreto busta 295.

Archivio di Stato di Trapani-Perizia Vairo, Notaio V. Salerno di Erice, atto 19.07.1800.

Vincenzo Perugini-Valderice: La Terra, i Giorni-R.C.A, Ericina 1994. Pagine 128 e 129. Custodito dalla Biblioteca comunale di Valderice, collocazione 945.824.S.4.

 

 

 

 

 

 

 

 

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