38 anni dopo Castellammare del Golfo ricorda il suo Presidente “dalle carte in regola”
CASTELLAMMARE DEL GOLFO. Trentotto anni dopo la città di Castellammare ricorda uno dei suoi cittadini più illustri. Un appuntamento fisso quello dell’Epifania al Cimitero Comunale. Da un gennaio all’altro la memoria resta viva. Piersanti Mattarella non è mai stato dimenticato ed è diventato un simbolo per molti, non solo politici. Il suo era un progetto di cambiamento, ancora oggi attualissimo, con una Sicilia dalle “carte in regola”. La sua una “rivoluzione gentile”, com’è stata definita da alcuni, portata avanti con impegno e determinazione.
Amici, conoscenti, semplici cittadini, l’amministrazione comunale, i ragazzi di Libera, hanno ricordato questa mattina il Presidente “dalle carte in regola” ucciso barbaramente in via Libertà a Palermo il 6 gennaio del 1980. Un agguato avvolto ancora nel mistero. Nel 1995 sono stati condannati i mandanti dell’omicidio del Presidente della Regione Siciliana Mattarella. Ergastolo per boss mafiosi Salvatore Riina, Michele Greco, Bernardo Brusca, Bernardo Provenzano, Giuseppe Calò, Francesco Madonia e Nenè Geraci. Ancora avvolto nel mistero l’esecutore materiale dell’omicidio, avvenuto sotto gli occhi della moglie. Infatti Mattarella, quel maledetto 6 gennaio di 38 anni fa, era appena entrato nella sua Fiat 132, insieme con la moglie, i figli e la suocera per andare a messa, quando un killer si avvicinò dal finestrino e lo uccise a colpi di pistola. Un omicidio fin da subito considerato “diverso dagli altri”.
Oggi Piersanti riposa al cimitero di Castellammare proprio di fronte al padre Bernardo, anche lui politico influente della Democrazia Cristiana. Il fratello Sergio è oggi il Presidente della Repubblica Italiana. Fu proprio quest’ultimo a soccorrere il fratello dentro la Fiat 132 devastata dai colpi del killer. Piersanti, poco dopo, morì tra le braccia del fratello Sergio.
Proprio in questi giorni, sull’omicidio Mattarella, sono affiorati nuovi piccoli dettagli che aprono alla “pista nera”. Un filo che lega le stragi dell’estrema destra con gli anni delle stragi di mafia. Come rivelato ieri dal quotidiano La Repubblica, a firma dei giornalisti Attilio Bolzoni e Salvo Palazzolo, ci sarebbe una targa di auto diventata “uno spunto investigativo”. I killer unirono due targhe rubate per la Fiat 127 usata per l’omicidio. Una di queste targhe venne ritrovata a Torino nel covo del latitante di estrema destra Fabrizio Zani, l’altra nell’auto dei killer. Stessa pista seguita anni dopo l’omicidio anche da Giovanni Falcone. Oggi, quindi, per l’omicidio del 6 gennaio 1980 si apre un nuovo spiraglio che può far luce su un omicidio “eccellente” rimasto ancora senza esecutore materiale, infatti la Procura di Palermo, grazie ai nuovi elementi emersi, indaga su alcuni reperti mai analizzati.
A Palermo questa mattina, sul luogo dell’agguato in via Libertà, al civico 137, il Presidente del Senato Piero Grasso, il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando e il Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci hanno deposto corone di alloro.
Anche a Castellammare, suo paese di origine, questa mattina si sono dati appuntamento sulla tomba di Piersanti per ricordare prima di tutto un amico. Presenti il Sindaco Nicolò Coppola, il Presidente del Consiglio Domenico Bucca, l’ex Sindaco Marzio Bresciani, il Presidente di Confindustria Trapani Gregory Bongiorno, l’Assessore ai Lavori Pubblico del Comune di Alcamo Roberto Russo, il Sindaco di Buseto Palizzolo Luca Gervasi, la dott.ssa Valeria Ferrante delegata del Prefetto di Trapani Darco Pellos, le forze dell’ordine e i ragazzi di “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” che proprio a Piersanti hanno intitolato il locale presidio. Il corteo dall’ingresso del cimitero ha raggiunto la chiesetta in cui riposano Piersanti e il padre Bernardo. “Il 6 gennaio del 1980 è finito un momento di entusiasmo politico. – ha sottolineato il Sindaco Coppola – Piersanti, oltre ad essere un amico, è stato un vero leader politico, la figura giusta per cambiare questa nostra amata terra. Questa sua, e anche nostra, voglia di riscatto è stata interrotta troppo presto. Era un politico lungimirante, con una visione futuristica che pochi hanno avuto in un momento tra l’altro molto difficile. Oggi – sottolinea Coppola – bisogna tramandare ai giovani il suo esempio non solo politico ma anche umano. Sono sicuro che con lui in vita la storia della Sicilia sarebbe andata diversamente”.
I ragazzi di Libera hanno sottolineato che “anche quest’anno siamo qui al Cimitero comunale di Castellammare del Golfo per commemorare Piersanti Mattarella, cui è intitolato il presidio comunale di Libera. Un semplice gesto, una presenza che serve a ricordarci, ancora una volta, i valori della memoria e dell’impegno”.
Assente, almeno per questa mattina, il fratello Sergio Mattarella, attuale Capo dello Stato, che due anni fa si recò al cimitero di buon mattino per deporre un fiore sulla tomba del fratello e degli altri suoi cari.