I debiti della Lega Navale

L’ombra dei bilanci falsi scuote l’associazione d’élite del diporto nautico trapanese

Voci di corridoio da qualche giorno vanno raccontando di assemblee di soci parecchio agitate all’interno della Lega Navale di Trapani che da anni ha la propria sede nell’ex edificio del “Lazzaretto”. E’ di improvviso sorta l’impellente esigenza di recuperare risorse per le casse della Lega Navale che di colpo si sono ritrovate a corto di denaro liquido dovendo far fronte al pagamento di ingenti debiti con l’erario. Somme esorbitanti, per circa 400 mila euro, tradotte in lire si tratta della bellezza di mezzo miliardo di deficit da ripianare. E così sul tavolo dell’assemblea dei soci sono finite proposte “pesanti”: da una parte aumentare il numero dei posti barca da offrire, dall’altro il loro costo che pare essere stato proposto nell’ordine di un aumento per oltre il 100 per cento. Intanto i pochi dipendenti sono stati collocati a part time non più dunque orario pieno, e quindi stipendi ridotti di oltre la metà. Spending review? La linea degli aumenti e dei tagli nasce invece più che altro dalla necessità di scrivere pare dopo anni di una politica dispendiosa, bilanci aderenti alla realtà. Più di un socio avrebbe sollevato infatti più di un dubbio sulla veridicità dei bilanci preventivi e consuntivi definiti negli ultimi anni, quelli in cui sembra che siano finiti nel dimenticatoio gli obblighi a pagare somme all’erario, denari che adesso si stanno versando profittando della rottamazione delle cartelle, ma nonostante la rottamazione il deficit di bilancio resta parecchio pesante. Domenica prossima è prevista una nuova assemblea, e le previsioni fanno intravedere una sorta di assemblea illuminata dagli scintillii delle lame di lunghi coltelli. Ha dunque da qualche settimana il suo bel da fare il presidente Nicola Di Vita che davvero a sua insaputa si è ritrovato la “patata bollente” tra le mani e che peraltro nel direttivo si ritroverebbe anche alcuni componenti dei passati direttivi autori di quelli che da più parti vengono definiti falsi e omissioni. Urge raddrizzare immediatamente la barca viene da dire restando in argomento di yacht, gommoni e barche a vela che specialmente d’estate vivacizzano gli ormeggi della Lega Navale trapanese. Ma secondo alcuni soci per rimettere le cose a posto bisogna pareggiare i conti con coloro i quali si sarebbero resi responsabili dei buchi di bilancio, dai consigli direttivi ai collegi dei revisori dei conti, dove qualche corto circuito ci sarebbe stato per incarichi di consulenza affidati a familiari dei relativi componenti, controllori e controllati sarebbero stati insomma la stessa cosa. In che modo? Portandoli dinanzi al giudizio della autorità giudiziaria penale quanto contabile, per quei bilanci che sarebbero stati redatti in maniera bugiarda e falsa. E da Roma, dalla sede nazionale della Lega Navale, potrebbe arrivare anche un commissario. Insomma un’altra bella frittata trapanese, una iniziativa importante per la città che rischia di sfasciarsi per troppa sfacciata faciloneria. E magari poi ad avere malamministrato sono gli stessi soggetti che in giro parlano di una città aggredita da poteri esterni, messa in ginocchio da altri, e invece talvolta facciamo tutto noi per ritrovarci a vivere giornate amare dove il sole, il mare e il vento davvero ce la mettono tutta per aiutarci, ma anche loro devono arrendersi.

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Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.