Belice, il ricordo costruendo il futuro (FOTO)

Le parole del presidente Mattarella a Partanna

“A mezzo secolo di distanza si misura qui come non basterà mai, nelle tragedie della natura, la lena dei soccorritori, la generosità dei donatori, l’impegno delle istituzioni, la laboriosità dei cittadini, a colmare un vuoto, a ricostruire l’anima di un luogo, a indicare un futuro. Tutto questo è indispensabile, reca sostegno e sollievo, ma rappresenta una premessa, per quanto preziosa”. In queste parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella sta racchiuso il senso del ricordo fatto ieri a Partanna è dedicato alle 370 vittime del terremoto che il 15 gennaio del 1968 sconvolse in Sicilia la Valle del Belice. Cinquanta anni dopo quel sisma, il primo più violento del dopoguerra che colpi l’Italia, c’è un territorio che attende ancora di essere risarcito. Il Capo dello Stato ha indicato la strada: “Al centro delle esigenze non può che esservi la determinazione di adoperarsi per la sopravvivenza delle identità, della cultura del luogo colpito. La risposta elaborata da parte delle pubbliche autorità intendeva essere ambiziosa: non solo provvedere alla semplice ricostruzione delle case e dei paesi distrutti, ma avviare, altresì, politiche di sviluppo che valessero a sottrarre la Valle del Belìce alla sua condizione di ritardo” . Nella sala dell’auditorium comunale ad ascoltare il presidente Mattarella c’erano il ministro De Vincenti, il presidente della Regione Musumeci e il cardinale Montenegro. Ma il presidente Mattarella ha voluto essenzialmente parlare ai tanti sindaci , rappresentanti dei Comuni del Belice che abbracciano tre province, Trapani, Palermo e Agrigento, dando loro ragione sugli “insuccessi e ritardi” che il Belice ha incontrato nella storia della sua ricostruzione. Qui c’è da vincere la rassegnazione: “Si tratta – ha detto Mattarella della costante sfida che si presenta nella società siciliana, nell’intera società italiana. Per vincerla – si sia cittadini, amministratori pubblici, uomini delle istituzioni, intellettuali, soggetti sociali ed economici – occorre essere agenti di efficacia e di legalità attivi e determinati, nella realizzazione del proprio destino e nelle scelte per disegnarlo” . Valori  che il Capo dello Stato ha detto di vedere cuciti addosso ai sindaci. “Oggi – ha concluso – concordo con voi, oggi ricordiamo ma stiamo costruendo il futuro”.

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Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.