ALCAMO. Si sono tenute questa mattina le celebrazioni in memoria della strage della casermetta di Alcamo Marina avvenuta 42 anni fa, in cui persero la vita il carabiniere Carmine Apuzzo e l’appuntato Salvatore Falcetta.
“Ma a cosa serve fare memoria ogni anno? Serve per inoculare il seme della giustizia: ognuno di noi deve essere portatore di integrità e rettitudine. Questo è il significato di ritrovarci qui” ha affermato il Colonnello Stefano Russo durante il suo intervento.
L’Arma dei Carabinieri, anche quest’anno, ha voluto onorare la memoria dei suoi caduti rimasti vittime di un proditorio agguato sferrato da malviventi ad oggi rimasti ignoti.
In quella notte del gennaio del 1976 il diciannovenne Carmine Apuzzo, originario di Castellammare di Stabia (Napoli), entrato nelle fila dell’Arma da appena un anno e l’appuntato Salvatore Falcetta trentacinquenne di Castelvetrano, furono sorpresi nel sonno da malviventi che si introdussero nello stabile della casermetta “Alkamar” dopo aver forzato la porta mediante l’utilizzo di una fiamma ossidrica.
La tragica scoperta fu fatta l’indomani mattina all’alba allorquando gli uomini della scorta dell’ allora segretario del MSI Giorgio Almirante, nel transitare lungo la strada statale che costeggia la località turistica, notarono la porta della caserma completamente divelta e una volta introdottisi all’interno dei locali rinvennero i corpi dei due Carabinieri senza vita.
Al termine della celebrazione eucaristica, alla presenza delle Autorità religiose, militari e civili, è stata deposta una corona di alloro presso la stele commemorativa dell’eccidio.