TRAPANI. È iniziato ieri il processo ai due presunti autori del danneggiamento con un escavatore di parte di costa rocciosa in contrada “Seno Bue Marino”, nel territorio di Macari (San Vito Lo Capo), al fine di realizzare un accesso al mare non autorizzato.
Il fatto risale al gennaio del 2015 e, come si legge nel capo d’imputazione, avrebbero danneggiato irreparabilmente la costa alterando irrimediabilmente le bellezze naturali di luoghi soggetti, tra l’altro, a speciale protezione da parte dell’Autorità.
Per questi fatti venivano, quindi, indagati dalla Procura di Trapani G.C. di Custonaci e A.D.L. di San Vito Lo Capo. Pertanto, nell’immediatezza dei fatti sia il Comune di San Vito Lo Capo che l’Associazione Osservatorio per la legalità e per i diritti violati, presentavano un esposto denuncia, che è stato acquisito tra le fonti di prova, affinchè si facesse luce sullo scempio ambientale.
Il titolare delle indagini, il dott. Andrea Tarondo, ha così ricostruito l’esatta modalità con cui è stato realizzato l’illecito lavoro di sbancamento della scogliera di “Grotticelle”. Alla prima udienza di ieri 7 febbraio 2018, dianzi al Giudice monocratico del Tribunale di Trapani, Dott. Oreste Marroccoli, l’associazione Osservatorio per la Legalità Onlus è stata ammessa tra le parti civili, unitamente al Comune di San Vito Lo Capo e Legambiente. Una nota di soddisfazione viene espressa dagli avvocati Vincenzo Maltese e Filippo Spanò – rispettivamente Presidente e vice presidente dell’Associazione – quest’ultimo legale incaricato di assistere l’associazione nel processo– i quali rimarcano l’instancabile operato dell’Osservatorio della Legalità, sempre più punto di riferimento per il territorio e per i suoi cittadini nelle azioni di tutela degli interessi collettivi: “Occorre non abbassare mai la guardia – sottolineano – per la tutela del nostro patrimonio ambientale e paesaggistico sempre più oggetto di un generale degrado nei valori civici e di logiche speculative spesso contrastanti con le normative di settore e garanzie di legge”.
Il processo è stato rinviato al 4 aprile per l’audizione dei primi testi del Pubblico ministero.