Operazione antimafia “freezer”, chieste pesanti condanne per imputati

PALERMO. Sono state chieste pene pesanti per gli imputati dell’operazione antimafia denominata “freezer” del febbraio dello scorso anno. Questa mattina, a distanza di un anno dal blitz antimafia, dopo la requisitoria dei Pubblici Ministeri presso il Tribunale di Palermo, sono state chieste le condanne per gli imputati che hanno scelto il rito abbreviato.

I PM hanno chiesto 14 anni di carcere per Ignazio Melodia, “u dutturi”, ritenuto a capo della famiglia mafiosa di Alcamo, una delle famiglie mafiose trapanesi più influenti della provincia. Melodia è ritento vicino al super latitante Matteo Messina Denaro che lo avrebbe addirittura personalmente “punciutu” (affiliato).

10 anni di carcere sono stati chiesti per Salvatore Giacalone che in aula questa mattina ha fatto delle dichiarazioni spontanee escludendo la sua responsabilità penale. 10 anni sono stati chiesti anche per il giovane braccio destro del boss Melodia Giuseppe Di Giovanni. Quest’ultimo, come è emerso dalle intercettazioni degli inquirenti, ha esplicitato la sua scelta di voler fare il mafioso: “…io..io..ave che ho fatto la scelta di fare il mafioso, io “ave” che ho fatto la scelta di fare il mafioso..assai… tutti volevano fare il presidente, chi voleva fare il presidente, io il mafioso sempre ho voluto fare” .

8 anni sono stati chiesti per il marsalese Antonino Stella, stessa pena è stata chiesta per l’alcamese Filippo Croce Cracchiolo che avrebbe messo a disposizione la sua cella del negozio di ortofrutta per alcuni summit di mafia, da qui il nome dell’operazione “freezer”.

L’indagine, condotta dagli uomini della Squadra Mobile e della Dia, l’anno scorso permise di smantellare la riorganizzazione della famiglia mafiosa di Alcamo e Castellammare del Golfo sotto la guida del boss Melodia, sulla carta medico dell’Asl con condanne per mafia alle spalle. Lo stesso Melodia si vantava di comandare mezza provincia trapanese. L’operazione antimafia, come sottolineato anche dalla relazione del primo semestre della DIA, ha messo in luce “una serie di estorsioni a carico di imprenditori locali, nonché il tentativo di infiltrazione di cosa nostra nel libero svolgimento delle elezioni amministrative, tenutesi nel mese di giugno del 2016”.

L’operazione “freezer” è strettamente collegata ad un’altra operazione antimafia, l’operazione “Crimiso” che nel 2012 portò in carcere diversi affiliati alla famiglia mafiosa di Alcamo e Castellammare del Golfo. Infatti Ignazio Melodia sarebbe stato molto vicino al castellammarese Diego “u nicu” Rugeri, attualmente in carcere per mafia.

Questa mattina hanno concluso le parti civili:l’associazione antiracket e antimafia “La verità vive”, associazione presieduta dalla testimone di giustizia Piera Aiello, il centro Pio La Torre, Sicindustria, l’associazione Antiracket e Antiusura di Alcamo e i Comuni di Alcamo e Castellammare del Golfo, oltre ad alcuni imprenditori taglieggiati.

Si andrà avanti con la discussione delle difese il prossimo 16 e 23 febbraio. Sentenze attesa nei prossimi mesi.

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Emanuel Butticè. Castellammarese classe 1991, giornalista pubblicista. Laureato in Scienze della Comunicazione per i Media e le Istituzioni all’Università degli Studi di Palermo con una tesi sul rapporto tra “mafia e Chiesa”. Ama viaggiare ma resta aggrappato alla Sicilia con le unghie e con i denti perché convinto che sia più coraggioso restare.