Treppiedi non ordì complotti

L’ex vescovo Miccichè perde un’altra querela contro l’ex direttore della Curia. Chiamati in causa i giornalisti Criscenti e Pipitone, ma la procura riconosce “non diffamarono”

L’ex direttore della Curia di Trapani, il sacerdote Ninni Treppiedi, ha ottenuto dal gip del Tribunale  di Trapani l’ulteriore archiviazione, stavolta dal reato di diffamazione, anche questo procedimento penale scaturito da una querela dell’ex vescovo di Trapani Francesco Miccichè. Il sacerdote era indagato per diffamazione assieme ai giornalisti Giuseppe Pipitone e Gianfranco Criscenti, per articoli comparsi nel 2011 sul periodico “L’Isola”, sul quindicinale “I Quaderni de L’Ora” e sul mensile “La Voce delle Voci”, e che ebbero come oggetto vicende di mala gestione finanziaria che riguardavano la Curia di Trapani e alcune sue fondazioni, vicende per le quali fu aperta una indagine dalla Procura di Trapani. Il cosiddetto scandalo della Curia di Trapani che ha visto travolto proprio l’ex vescovo Miccichè costretto a dismettere i panni dell’accusatore , contro padre Treppiedi, dapprima con la nomina di un “visitatore apostolico” (una sorta di commissario mandato dalla Santa Sede, nel cosa fu il vescovo di Mazara mons. Domenico Mogavero) e poi con la decisione pontificia della rimozione. Situazione per mons. Miccichè divenuta ancora più pesante a seguito dell’indagine avviata nei suoi confronti per le grave accuse di appropriazione indebita  e malversazione, mentre andavano cadendo uno ad uno come dei birilli le accuse nei riguardi di don Treppiedi a cominciare da quelle relative al possesso di un conto segreto presso lo Ior, la banca vaticana, e la fraudolenta vendita di alcuni beni ecclesiali. L’odierna archiviazione decisa dal gup giudice Cavasino su richiesta del pm Marco Verzera non pone sullo stesso piano sacerdote e giornalisti. L’archiviazione nei confronti dei giornalisti Criscenti e Pipitone è stata decisa riconoscendo loro il corretto esercizio della professione. Il pm annota infatti che gli articoli per i quali ha avanzato querela l’ex vescovo Miccichè “non appaiono diffamatori” e rientrano nel “perfetto esercizio del diritto di cronaca”, giudiziaria in questo caso. Per Criscenti poi, direttore responsabile de L’Isola, vi è una improcedibilità per difetto di tempestiva querela. Per padre Treppiedi è stata diversa la motivazione addotta per l’archiviazione: il pm prima e il gup dopo riconoscono che lo stesso non è stato l’ispiratore degli articoli giornalistici, “non esiste alcuna condotta in concorso con l’attività giornalistica di Criscenti e Pipitone”. In tal senso infatti si muoveva la querela di mons. Francesco Miccichè. Nel procedimento poi padre Treppiedi si era difeso con una memoria e poi con un interrogatorio cui aveva chiesto di essere sottoposto, dove in sostanza ha dimostrato che l’ex vescovo aveva promosso l’azione giudiziaria con l’obiettivo di evitare conseguenze a proprio danno all’interno della Congregazione dei Vescovi a fronte anche di un procedimento canonico già avviato. Il pm Verzera ha riconosciuto quindi l’esistenza “di una strumentalizzazione giudiziaria a fini egoistici” da parte dell’ex vescovo di Trapani, ma ha aggiunto che pur dinanzi a questa circostanza plausibile, l’archiviazione nei confronti di padre Treppiedi scaturisce dalla circostanza riscontrata che “non fu lui a indurre i giornalisti” a scrivere gli articoli querelati. Treppiedi, dunque, non ha ordito complotti. E non è la prima volta che ciò viene riconosciuto a padre Treppiedi.

Riceviamo e pubblichiamo:

A distanza di oltre 7 anni dalla denuncia per diffamazione e calunnia, presentata nei confronti del giornalista Gianfranco Criscenti dall’ex vescovo di Trapani, Francesco Miccichè, il gip ha archiviato il procedimento su richiesta della stessa Procura. L’archiviazione riguarda anche il giornalista Giuseppe Pipitone e il sacerdote Antonino Treppiedi. L’ex vescovo aveva accusato Criscenti di aver ordito, assieme a Pipitone e Treppiedi, un complotto nei suoi confronti: nell’ottobre del 2010, il quindicinale “L’Isola”, diretto da Gianfranco Criscenti, aveva pubblicato un’inchiesta giornalistica in cui faceva emergere un ammanco di un milione di euro dalle casse della Curia. L’ex vescovo Miccichè, nel corso delle indagini, è passato da accusatore ad accusato ed oggi è indagato per reati che vanno dalla calunnia, all’appropriazione indebita.  Nella richiesta di archiviazione, accolta dal Gip, la Procura afferma, tra l’altro, che è stato “evidente l’interesse pubblico alla conoscenza dei fatti” e che, negli articoli è stato “rispettato il limite della continenza, non essendo state adoperate espressioni pretestuosamente denigratorie e sovrabbondanti rispetto al fine del legittimo esercizio del diritto di cronaca giudiziaria”.  L’Associazione provinciale della Stampa, nell’apprendere con vivo compiacimento il provvedimento adottato dal gip, sottolinea come la serietà professionale dei colleghi e la libertà di cronaca abbiano trovato il più ampio consenso anche da parte della magistratura.

Il Segretario Provinciale

       Giovanni Ingoglia

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Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.