Tour nella discarica di Contrada Vallone Monaco ad Alcamo: Tra resti di auto, amianto e mobili. VIDEO

Una strada di campagna praticamente invasa da rifiuti di ogni genere, una discarica abusiva a cielo aperto a pochi passi dal CCR

ALCAMO. Continua il nostro tour tra le periferie e le discariche abusive delle città di Alcamo e Castellammare del Golfo. Dopo la zona di Fraginesi, contrada Conza/Ciauli, la zona del porto di Castellammare, di contrada Pigni di don Fabrizio ad Alcamola zona di Contrada Molinello tra Alcamo e Castellammare, oggi ci troviamo in Contrada Vallone Monaco ad Alcamo, a pochi passi dalla Contrada Citrolo, in cui ha sede il centro di stoccaggio D’Angelo andato a fuoco l’estate scorsa e, paradossalmente, a pochi passi dal CCR (Centro Comunale di Raccolta) di Alcamo. La strada si presenta in alcuni tratti franata e coperta da fango, oltre che una distesa infinita di rifiuti di ogni genere. Possiamo dire che si tratta di una delle peggiori discariche a cielo aperto trovate durante i nostri giri per le periferie. Qui troviamo di tutto, scarti di auto (copertoni, plastiche, fari), televisioni, monitor, mobili, sacchetti della spazzatura, buste di latte “Aiuto Nazionale” della Comunità Europea, scarti edili, amianto, scarti di potatura, una strada totalmente invasa dai rifiuti. Una vergogna senza fine che merita sicuramente una maggiore attenzione da parte dell’Amministrazione Comunale per contrastare l’inciviltà dilagante.
Il CCR a pochi metri di distanza sembra una beffa e le multe elevate dalla Polizia Municipale nei giorni scorsi contro i cittadini incivili non sembrano ancora un deterrente efficace.

Guarda il Video:

CONDIVIDI
Commenti Facebook
Articolo precedenteAl Teatro Cielo D’Alcamo anteprima di “Animale sociale”, il nuovo album di Alessio Alessandra
Articolo successivoTentato omicidio e aggressione ai Carabinieri, un arresto a Custonaci
Emanuel Butticè. Castellammarese classe 1991, giornalista pubblicista. Laureato in Scienze della Comunicazione per i Media e le Istituzioni all’Università degli Studi di Palermo con una tesi sul rapporto tra “mafia e Chiesa”. Ama viaggiare ma resta aggrappato alla Sicilia con le unghie e con i denti perché convinto che sia più coraggioso restare.