Trapani, 400 passaporti rubati alla Questura

Le indagini starebbero conducendo a un mercato clandestino ben organizzato

Una rete di malfattori, italiani e stranieri, capaci di arrivare indisturbati fin dentro gli uffici della Questura di Trapani da dove in più fasi hanno portato via permessi di soggiorno e passaporti in bianco, pronti quindi per essere riempiti e venduti.

È su questo che da qualche mese stanno lavorando i poliziotti della Squadra Mobile di Trapani diretti dal dirigente Fabrizio Mustaro e coordinati dalla Procura di Trapani, una indagine affidata al pm Andrea Tarondo e seguita da vicino dallo stesso procuratore Alfredo Morvillo.

Sembra essere questione di ore per la risoluzione del caso. Una vicenda clamorosa quella della sparizione in un sol giorno di 400 passaporti dalla Questura trapanese, scoperta casualmente. Mentre già da qualche tempo in Procura era stato aperto un fascicolo sulla sparizione dalla Questura di Trapani di decine e decine di permessi di soggiorno, a fine anno il fermo in due aeroporti, quello di Milano e quello di Roma, in circostanze di tempo diverse, di due extracomunitari, ha portato la Polizia ad accorgersi che dagli uffici della Questura trapanese erano stati sottratti con uno stratagemma, ben 400 passaporti.

I due extracomunitari fermati risultarono infatti in possesso di passaporti perfettamente veri, autentici, con tanto di marchio in filigrana della Repubblica Italiana, con la composizione classica, firme, foto e numero di serie. Solo la lettura informatica del microchip, che viene fatta negli uffici della frontiera aeroportuale, ha svelato che quei passaporti non erano stati legalmente rilasciati: microchip vuoti. I due extracomunitari sono stati quindi fermati, in momenti e circostanze di tempo diverse, e uno di loro ha ammesso di avere pagato circa 3 mila euro quel documento.

 Nel frattempo i numeri di serie dei documenti rimandavano i poliziotti dei due commissariati di frontiera a chiedere alla Questura di Trapani come mai quei passaporti fossero finiti in mano ai due extracomunitari. E a Trapani si è scoperto che facevano parte di una “stecca “ di 400 passaporti che erano stati presi e portati via da un soggetto che forse ancora per poco resterà sconosciuto. Era infatti accaduto, si è potuto ricostruire, che una persona si è presentata all’economo della Questura, che conserva in cassaforte i passaporti, presentandosi come un collega, mostrando una delega a ritirare 400 passaporti per conto del dirigente del commissariato di Polizia di Mazara del Vallo, delega con tanto di firma del commissario mazarese che veniva contattato e sbalordito rispondeva di non avere mai firmato alcunché.

Insomma un furto bello e buono. Funzionari di Questura perfettamente buggerati. Ma in modo tale a far pensare che ci possa essere stata una talpa interna. Intanto la sparizione di quei 400 passaporti in Procura è finita immediatamente all’interno del fascicolo sul “commercio” dei permessi di soggiorno. E le due inchieste si sono subito unificate, matrice e autori identici. La “banda” pare essere la stessa. Le indagini eseguite sotto traccia dai poliziotti della Squadra Mobile trapanese, hanno portato a disvelare l’esistenza di una vera e propria rete di persone che da non poco tempo reggono una sorta di mercato clandestino dei permessi di soggiorno e che con i passaporti ha puntato al salto di qualità. Gli investigatori sono certi di averli individuati uno ad uno, i loro arresti sono imminenti.

Fontehttp://www.lastampa.it/ 

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Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.