TRAPANI. Ieri mattina presso l’Istituto Tecnico Industriale “Leonardo da Vinci” di Trapani si è svolta una partecipata assemblea d’istituto insieme al sostituto procuratore di Trapani Andrea Tarondo, accompagnato dalla referente del presidio Libera di Trapani Gisella Zagarella e dal socio Nicola Pollina. L’assemblea, per molti aspetti rivoluzionaria in quanto rappresenta una delle poche occasioni in cui i ragazzi si fanno direttamente promotori di iniziative antimafia coinvolgendo un importante “uomo di Stato”, segue quella che è stata la prima Assemblea 2.0 di valenza sociale e formativa (in quell’occasione i ragazzi avevano coinvolto Alessandro Cacciato, giornalista esperto in start-up e innovazione).
Dopo una breve introduzione dell’ingegner Zagarella, volta a spiegare in che modo l’associazione Libera opera all’interno del territorio trapanese e non solo, ha preso la parola il dott.Tarondo.
Come combattere una mafia tanto radicata nella mentalità dei cittadini e tanto infiltrata negli apparati più alti della società, da apparire quasi invincibile?
Questo, il tema portante del suo intervento iniziale, dall’alto della sua esperienza acquisita in oltre 20 anni trascorsi nella nostra città, curando le delicate indagini sugli intrecci tra mafia, politica e massoneria.
Bolognese doc, ha approfondito insieme agli studenti gli elementi cardine di quella che è stata la sua formazione didattica e come essa abbia inciso nella formazione dell’uomo che è oggi.
“È alla vostra età, 16-17 anni che si comprende cosa è giusto e cosa è sbagliato, è adesso che si decide di vivere da cittadino onesto o meno.” dice, evidenziando il valore fondamentale dell’insegnamento e della figura del docente.
Successivamente agli alunni è stato lasciato uno spazio-dibattito per porre domande al magistrato, che ha accolto con gioia questa straripante voglia di immergersi nella storia della nostra città.
Emozionante, infine, l’intervento del dott. Pollina, sull’onda dell’invito ad informarsi sempre, a conoscere le vicende che hanno inciso profondamente nella costruzione del nostro oggi.
Come ha ricordato il magistrato Tarondo infatti “le vicende che hanno riguardato la mafia nella provincia di Trapani e la sua collusione con l’imprenditoria e le istituzioni deviate non riguardano solo il passato, ma rappresentano ancora l’attualità.”
È stata un’occasione significativa per conoscere figure fondamentali della lotta contro la criminalità organizzata, come il giornalista Mauro Rostagno e il giudice Giangiacomo Ciaccio Montalto (assassinati dalla mafia), l’ex giudice Carlo Palermo (bersaglio mancato della tragica strage di Pizzolungo) e, tra i tanti ancora in attività, l’ex capo della squadra mobile di Trapani Giuseppe Linares.
Un percorso storico complesso, quello della nostra Trapani. Forse fin troppo per trattarlo, nella sua completezza, in una breve mattinata di metà Marzo.
Ciò nonostante, molti giovani hanno avuto l’opportunità di conoscere una delle figure che sta contribuendo alla lotta contro la mafia, portando alto il valore delle istituzioni.
Conoscere la storia significa acquisire consapevolezza e acquisire consapevolezza è il primo passo per sconfiggere la mafia. E noi giovani, consapevolmente, dobbiamo essere portatori sani di valori morali. Ricordando il giudice Paolo Borsellino “Se la gioventù le negherà il consenso, anche la mafia sparirà come un incubo”.
Di Emanuele Licari (Rappresentante dell’industriale di Trapani).