Una frana annunciata

Erice: crollo di massi sulle case del cortile Adragna

In attesa che la burocrazia facesse il proprio corso, la frana è arrivata prima, e una enorme quantità di massi e terra si è abbattuta su un paio di abitazioni all’interno del cortile Adragna di Casa Santa Erice. I temporali delle ultime ore hanno causato lo smottamento di una parte rocciosa. Le prime avvisaglie c’erano state lo scorso 28 febbraio e il sindaco di Erice Daniela Toscano aveva precauzionalmente firmato l’ordinanza di sgombero destinata agli abitanti, quattro nuclei familiari. Poi, dopo che i vigili del fuoco avevano posto una rete a protezione, in queste settimane si era rimasti in attesa di un intervento della Protezione civile regionale. Stanotte invece l’ulteriore frana con massi e lastroni di marmo che hanno sfondato la rete metallica e hanno finito la loro corsa contro le case, sfondando le pareti, distruggendo tutto quello che hanno incontrato lungo il loro percorso. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e le forze dell’ordine, ma anche l’amministrazione comunale che ha subito messo al corrente la Protezione civile su quanto era accaduto. Ora c’è tanta rabbia tra gli abitanti perché dicono di essere stati lasciati soli. “Ci hanno detto di attendere gli interventi per mettere in salvaguardia le nostre case – dice Josephine Messina una delle abitanti sfollate – ma i tempi burocratici non sono stati compatibili con la realtà delle cose, ci hanno detto che serviva una perizia geologica, ci hanno detto tante cose, qualcuno è venuto anche a chiederci conto e soddisfazione di come mai abbiamo le nostre case sotto questo costone roccioso quasi che la colpa di tutto fosse nostra. Queste sono case che esistono qui da decenni, le abbiamo anche ristrutturate avendo avuto tutte le concessioni”. Non bisogna essere degli specialisti per capire come la situazione sia parecchio serie e che il pericolo ancora perdura, un’altra parte del costone mostra segni di cedimento. “Oggi – dicono gli abitanti – siamo qui a chiedere la ragione di queste lungaggini burocratiche, da anni, almeno dal 2009 abbiamo segnalato i movimenti del costone roccioso, ma non abbiamo mai visto l’attuazione di interventi a protezione delle nostre case e di noi tutti”. Il sindaco di Erice Daniela Toscana ancora oggi ha interpellato la Protezione civile regionale. Intanto per le famiglie si pone il problema di dove andare ad abitare, fino ad oggi c’è chi si è trasferito in casa di parenti o in alcuni b&b, ma si pensava a trasferimenti non lunghi, ora questi abitanti sono rimasti senza casa perchè sfondate dai massi, per cui l’amministrazione comunale dovrà trovare soluzioni per dar loro un tetto non più provvisorio sotto il quale andare ad abitare. Nonché aiutarli a rimettere in sesto le abitazioni dopo che saranno eseguiti gli interventi per ingabbiare in maniera più sicura le rocce che minacciano ancora di staccarsi dal costone.

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Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.