L’ex consigliere comunale trapanese Salone, destinatario di un rinvio a giudizio per truffa, ha deciso di non candidarsi a Sindaco e sostenere Giacomo Tranchida
Salone sottolineando che il rinvio a giudizio non è una condanna, si difende e spiega la sua decisone così:
“Il rinvio a giudizio per fatti che, ne sono certo, saranno bene chiariti nel corso del dibattimento, mi impone, per l’amore che nutro per la mia Trapani, per la lealtà che mi lega ai miei elettori, e per il rispetto che devo alla magistratura, di fare un passo indietro rispetto alla mia candidatura alle prossime elezioni amministrative. Contro chi ha strumentalizzato e chi strumentalizzerà ricordo e sottolineo che il rinvio a giudizio non è una condanna. Tuttavia Mi faccio da parte. Lo faccio con l’intima consapevolezza di non aver commesso alcun atto illecito e con la piena fiducia nella magistratura trapanese, alla quale nel passato io stesso mi sono rivolto con diversi esposti e denunce, quando nella mia attività di consigliere ho incrociato atti poco chiari e comportamenti non cristallini. Una precisazione ritengo di doverla fare, sono probabilmente l’unico consigliere comunale nella storia della città di Trapani a essere stato dipendente di un’azienda soltanto per quindici mesi e non per tutti i cinque anni di mandato. Mi faccio da parte, per quanto attiene il mio impegno in prima persona. Sarò, però, comunque al fianco di Giacomo Tranchida, oggi lo posso dire dopo giorni di riservatezza in attesa che si definisse la mia posizione. Non gli farò mancare il mio sostegno elettorale e quello dei miei amici, considerato che sono tra i primi che da molto tempo gli hanno chiesto di candidarsi a sindaco di Trapani. Allo stesso modo e con l’impegno di sempre, per la mia città, sarò in prima linea nel sostegno della lista civica Futuristi: un movimento giovane fatto di persone di grande entusiasmo e animate dalla voglia di vedere risorgere Trapani”.