L’ex capo della Mobile di Trapani e direttore della Dia di Napoli adesso guiderà il Servizio Centrale Anticrimine Viminale
Ha lasciato la guida della Dia di Napoli ed è rientrato tra i ranghi del Ministero dell’Interno il neo dirigente superiore Giuseppe Linares dopo l’odierna nomina a direttore della Sezione Centrale Anticrimine. Un salto in avanti per l’ex capo della Squadra Mobile di Trapani al quale il Capo della Polizia, prefetto Gabrielli, ha voluto affidare uno degli uffici parecchio esposto sulla lotta al crimine organizzato e alle mafia. La Sezione Centrale Anticrimine si occupa sopratutto della lotta economica alle mafie, coordinando le attività di prevenzione e sequestro dei beni. Una nomina che segna in positivo la vigila delle celebrazioni per il 26° anniversario della strage mafiosa di Capaci, il Viminale ha scelto di operare in questo senso certamente apprezzando e valorizzando le capacità del neo dirigente superiore, ma in questa nomina si potrebbe anche leggere la decisione di percorrere nella lotta alla mafia la strada del riscatto. Facendo magari ammenda di errori che potrebbero aver fatto altri, quando preferirono mandare in Campania e non far restare in Sicilia un investigatore di grande eccellenza. Profondo conoscitore del sistema Cosa nostra. E forse per questa ragione qualcuno lo riteneva scomodo, ci sono processi in corso, come quello contro l’ex sottosegretario all’Interno Antonio D’Alì, imputato di concorso esterno in associazione mafiosa: tra le carte del processo ci sono testimonianze che inducono a sospettare D’Alì di aver esercitato pressioni per far trasferire da Trapani Linares ai tempi in cui guidava la Mobile del capoluogo. Giuseppe Linares, in Polizia dal 1992, dal 2013 capo della Dia, direzione investigativa antimafia, di Napoli, è stato promosso lo scorso aprile a dirigente superiore, è il più giovane dei dirigenti superiori della Polizia di Stato. Linares arrivò nel 1992 alla Squadra Mobile di Trapani, dal 1996 al 2010 ne è stato dirigente, periodo segnato dalla cattura di numerosi latitanti, a cominciare dal capo mafia di Trapani Vincenzo Virga, poi i fratelli Amato di Marsala, Sinacori di Mazara, Milazzo di Paceco, all’arresto di Salvatore Messina Denaro, fratello dell’attuale ricercato Matteo, per fare alcuni nomi, artefice con un gruppo di specializzati “cacciatori” di mafiosi e latitanti delle indagini antimafia “Progetto Belice”, “Rino”, “Halloween”, Golem. Linares dal 2010 al 2013, quando fu promosso primo dirigente, divenne capo della Divisione Anticrimine sempre della Questura di Trapani, incarico che lo vide portare a termine una serie di indagini che portarono al sequestro e alla confisca di beni mafiosi, un lavoro investigativo che portò a sequestri di beni tra gli altri in capo all’ex deputato regionale Pino Giammarinaro e alla holding della famiglia Morici. Negli ultimi 5 anni ha diretto la Dia napoletana e anche li anni segnati da indagini che hanno piegato l’organizzazione mafiosa e camorristica, con arresti e sequestri di beni.