TRAPANI. Decreto-legge 20 febbraio 2017, n. 14, recante “Disposizioni urgenti i materia di sicurezza delle città”, convertito, con modificazioni, dalla legge 1 aprile 2017, n. 48. Patti per l’attuazione delle sicurezza urbana e installazione di sistemi di videosorveglianza.
Questa mattina, alle ore 10,30, presso i saloni di rappresentanza della Prefettura, sono stati sottoscritti dal Prefetto Darco Pellos e dai Rappresentanti dei Comuni di Trapani, Alcamo, Buseto Palizzolo, Calatafimi Segesta, Castellammare del Golfo, Campobello di Mazara, Castelvetrano, Custonaci, Favignana, Gibellina, Marsala, Pantelleria, Partanna, Petrosino e San Vito Lo Capo, i “Patti per l’attuazione della sicurezza Urbana” indicati dal decreto-legge 20 febbraio 2017, n. 14.
Si tratta di accordi di collaborazione e di solidarietà stipulati tra Stato ed enti locali che prevedono l’azione congiunta di più livelli di governo e la promozione di interventi, anche in via sussidiaria e nell’ambito delle responsabilità di ciascuno, per rendere effettivo il diritto alla sicurezza.
Il disagio sociale e lo scadimento dei comportamenti civili sono spesso strettamente legati a fenomeni di maggiore pericolosità e allarme che ledono il diritto alla sicurezza, soprattutto delle fasce più deboli della popolazione.
L’obiettivo dei Patti è quello di eliminare progressivamente le aree di degrado e di illegalità, nel rispetto delle competenze delle autorità di pubblica sicurezza, ottimizzando l’integrazione con le politiche di sicurezza delle autonomie territoriali e impegnando maggiormente le polizie locali.
Il Decreto Legge sopra indicato, tra l’altro, individua la prevenzione e il contrasto dei fenomeni di criminalità diffusa e predatoria attraverso l’installazione di sistemi di videosorveglianza per i quali è stata autorizzata una spesa complessiva di trentasette milioni di euro, riferita al triennio 2017/2019.
Il documento che verrà sottoscritto, necessario per accedere all’erogazione del contributo, rientra tra le previsioni del decreto del Ministro dell’Interno, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, in data 31 gennaio 2018 (pubblicato sulla G.U. –Serie Generale n. 57 del 19 marzo 2018).
Il decreto stabilisce, infatti, che possano fare domanda solo i Comuni che hanno sottoscritto i patti di cui all’art. 5, comma 1 del decreto-legge, il cui testo contempli tra le misure anti degrado l’installazione di sistemi di videosorveglianza in determinate aree del territorio comunale o infra-comunale maggiormente esposte a rischi criminali e prevede, inoltre, che il tracciato di progetto del sistema di videosorveglianza per la cui realizzazione viene chiesto il finanziamento non deve sovrapporsi con quelli già precedentemente realizzati con finanziamenti comunitari, statali, regionali o provinciali concessi o erogati negli ultimi 5 anni.
È stabilita, inoltre, l’inammissibilità di proposte progettuali che prevedano la sostituzione o la manutenzione di impianti già esistenti.