Se ne sono accorti i tre indagati per aver scritto alcuni commenti sui social contro il Presidente Mattarella
I social, frequentati ogni giorno da milioni di italiani, sembrano essere ancora oggi per molti, un mondo dove tutto è permesso, tutto si può dire e tutto si può fare. Chiaramente non è così!
Le prove di quello che dico, si trovano nelle decine di denunce che quotidianamente arrivavano alle autorità competenti, e quando all’improvviso alcuni si sentono chiamati a dover rispondere davanti a un giudice di quello che si è scritto qualche giorno prima nel mondo virtuale; d’improvviso il mondo virtuale, di casa nostra, è inevitabilmente catapultato nel mondo reale.
È quello che è capitato in questi giorni a tre persone che hanno esagerato con i commenti pesantissimi, concedermi l’utilizzo del superlativo, al Presidente della Repubblica e si sono visti indagare dalla Procura di Palermo per i reati di: attentato alla libertà del Presidente della Repubblica e offesa all’onore e al prestigio del Presidente della Repubblica. L’inchiesta è partita martedì dopo che questi messaggi erano diventati virali, da quel momento la Procura aveva aperto un fascicolo contro ignoti. E così mercoledì, dopo essere risaliti con certezza ai profili da dove erano stati inviati i messaggi i tre sono finiti sotto inchiesta; due dei messaggi contro Mattarella dicevano: “hanno ucciso il fratello sbagliato” l’altro “ti hanno ammazzato il fratello non ti basta?”.
Le indagini della Procura di Palermo comunque proseguono, considerato, che al vaglio della Digos ci sono ancora tanti altri messaggi da controllare. Ricordiamo che per questi tipi di reati, contro il Presidente della Repubblica, sono previsti fino a 15 anni di reclusione.
L’uomo da sempre è social, da quando ha messo piede sulla terra e noi contemporanei, non abbiamo inventato nulla di nuovo abbiamo solo velocizzato i tempi di diffusione del messaggio e il numero di persone che quel messaggio possono leggerlo e condividerlo; siamo passati dalla pittura rupestre a Twitter e Facebook aumentando la potenza comunicativa di almeno un miliardo di volte, e questa “potenza di fuoco” dovremmo imparare a gestirla tutto qui.
Proprio per questo, non dovremmo dimenticare mai che il nostro piccolo mondo virtuale è nel mondo reale e che dietro ad ogni profilo virtuale c’è sempre una persona reale e per passare questa sottile linea rossa… c’è solo un click!