Una trattativa in salita

La vendita della Liberty Lines rallenta, il Cda della compagnia ricostruisce le fasi vissute ma conferma che la società è pienamente efficiente

Si parla da settimane della cessione del pacchetto azionario della Liberty Lines nelle mani della famiglia dell’armatore Vittorio Morace, che da mesi vivono un periodo di incertezza per via di una maxi indagine anticorruzione, la cosiddetta “Mare Monstrum”, condotta dalla Procura di Palermo, società, finita sostanzialmente commissariata dalla magistratura, e armatore, fatto oggetto di un sequestro di beni per l’equivalente del contributo sulle rotte navali onorate che si presume non lecitamente riscosso dalla Regione. Ma quando l’accordo tra la Marnavi, dell’armatore Domenico Ievoli, partenopeo come Morace, sembrava cosa fatta, è arrivato uno stop. Trattativa ferma. Ma questo non inficia in alcun modo la funzionalità della società armatrice che gestisce in Sicilia i collegamenti veloci con le isole minori. Il Cda di Liberty Lines ha oggi diffuso un comunicato stampa che parla anche della trattativa con Marnavi: “Il Consiglio di Amministrazione della Liberty Lines, a seguito delle notizie di stampa degli ultimi giorni, intende fare, nei limiti delle facoltà attribuite, chiarezza sugli eventi riportati. In primo luogo, si sottolinea che la società è pienamente operativa ed efficiente. Le attività d’impresa proseguono in via ordinaria, nel pieno rispetto degli obblighi negoziali con le stazioni appaltanti, con i fornitori, i dipendenti e gli istituti di credito, con professionalità, impegno e serietà da parte del management e nel solco delle direttive impartite dall’A.G. (autorità giudiziaria ndr), per tramite del Commissario, ancorché nei limiti dei poteri allo stesso attribuiti. Si coglie l’occasione per precisare, ancora una volta, che il provvedimento di Commissariamento del 5 marzo 2018 non comporta alcuna interdizione all’esercizio delle attività d’impresa, né alcuna sua limitazione, quanto, piuttosto, l’affiancamento, a specifici fini, del Commissario Giudiziale, agli Amministratori Delegati della Liberty Lines”. Il comunicato stampa sembra essere stato emesso per eliminare qualche ombra che era calata sulla procedura di vendita della società di navigazione Liberty Lines. Per rimettere ordine ad una trattativa che forse è stata avviata fuori dall’alveo naturale. In queste settimane si è tanto vociferato, ma senza riscontri evidenti, di una trattativa di vendita che sarebbe stata nelle mani dell’armatore Morace e di suoi familiari. Comportamento questo che però contrasta con il sequestro esistente. Da qui l’intervento del Cda, ovviamente, viene facile pensare, deciso con il commissario giudiziale nominato mesi addietro dal gip del Tribunale di Palermo: “Nei primi di questo mese di giugno, la MARNAVI S.p.a., che fa capo all’armatore napoletano Domenico Ievoli, ha fatto pervenire alla Società una manifestazione d’interesse al subentro nelle attività della Liberty Lines, richiedendo di poter espletare le attività di Due Diligence, prima di dare corso ad un’eventuale trattativa”. Ma è il passaggio successivo che appare ancora più rilevante: ” Al contempo, con provvedimento del 6 giugno scorso, notificato alla società dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Trapani, il GIP di Palermo, su proposta della Procura della Repubblica di Palermo, ha disposto l’ampliamento dei poteri del Commissario Giudiziale, per come già individuati nell’originario provvedimento del 5 marzo 2018, includendovi il controllo su eventuali trattative finalizzate alla cessione a terzi della Liberty Lines o di un suo ramo d’azienda o su altre operazioni che potessero avere effetto, diretto o indiretto, sull’incarico giudiziale in corso d’esecuzione. Con ulteriore provvedimento del 20 giugno, il G.I.P. di Palermo ha autorizzato lo svolgimento della Due Diligence, richiesta da MARNAVI. Tale attività di Due Diligence, deve ancora prendere inizio”. Insomma: da settimane si sente parlare di vendita della Liberty Lines, ma i poteri al commissario sono stati concessi al commissario solo il 20 giugno. E quindi se in precedenza ci sono state trattative , come è possibile che siano state condotte e sopratutto da chi e in nome di chi? Il Cda di Liberty Lines prosegue così nel suo comunicato: ” L’eventuale successiva trattativa sarà subordinata agli esiti della Due Diligence e, in ogni caso, sottoposta al controllo del Commissario Giudiziale, in conformità a quanto disposto col cennato provvedimento del 6 giugno u.s. emesso dal G.I.P. di Palermo, pur sempre nell’ambito delle necessarie interlocuzioni con le stazioni appaltanti dei contratti di pubblico servizio di collegamento con le Isole Minori, attualmente in essere”.Il travaglio della Liberty Lines, che per fortuna non dovrebbe incidere sui trasporti marittimi in questi mesi caldi per il turismo, intacca però anche un’altra società di navigazione, la Sns che è la società che ha assorbito l’ex Siremar, aliscafi e traghetti, ed è frutto di una compagine della quale fanno parte i Morace di Trapani e i Franza di Messina. Anche qui sulla Sns ci sono tribolazioni che si aggiungono a quelle che sono relative alle originarie procedure di acquisizione della Siremar da parte degli armatori Morace e Franza, veri e propri “re” del nostro mare. Il Cda di Liberty Lines fa sapere. “Si registrano, inoltre, inesattezze nelle notizie riportate negli organi di stampa, relativamente alla questione del pagamento della quota di contributo dovuta dal Ministero dei Trasporti alla SNS per l’esercizio delle linee ex Siremar in convenzione. C’è sicuramente un grave ritardo nel pagamento della prima tranche di contributo dell’anno 2018, che era dovuto entro il mese di marzo. Detto ritardo è esclusivamente connesso all’avvicendamento degli amministratori di Liberty Lines, avvenuto tra il mese di febbraio e quello marzo u.s., che ha comportato, inevitabilmente, un allungamento dei tempi di verifica delle informazioni antimafia da parte del MIT. Ciò nondimeno, il mandato di pagamento della detta prima tranche di contributo è già in fase di esecuzione”. E al solito, come spesso di sente dire dalle nostre parti, a suscitare ansia è l’informazione e mai tutto quello che sta alla base, ossia certe condotte incerte e oggi marchiate di presunta illiceità. A difesa della Liberty Lines il Cda scrive: “La diffusione di notizie inesatte non permette al management della società in carica di operare con serenità e in modo da poter svolgere al meglio il proprio lavoro, continuando la proficua interlocuzione e collaborazione con il Commissario e l’AG. Nei mesi trascorsi dal maggio del 2017, il management aziendale ha affrontato e superato questioni finanziarie, sindacali, tecniche ed organizzative di primaria importanza (non da ultimo la questione della concessione dell’area su cui insiste il Cantiere navale della Società) ed i servizi sono proseguiti ordinariamente senza alcun rallentamento o, tantomeno, interruzione”. Fin qui le dichiarazioni del Cda della Liberty Lines che ha rotto un lungo silenzio. L’impressione che se ne ricava è quella che forse i buoi, per non parlare di aliscafi, stavano fuggendo dal recinto e adesso le recinzioni sono state rinforzate, e la trattativa per una eventuale vendita è stata posta decisamente nelle mani del consiglio di amministrazione e quindi del commissario giudiziario che dal 20 giugno ha avuto conferiti dal gip che indaga sull’armatore Morace.

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Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.