“Vittima non dominus”

Interrogato oggi dal gip l’on. Norino Fratello, ha risposto alle domande sull’accusa di bancarotta, sulle coop le dichiarazioni del difensore

Circa tre ore di interrogatorio oggi dinanzi al gip Emanuele Cersosimo per l’ex deputato regionale Norino Fratello, tratto in arresto nell’ambito dell’operazione “Brother”. Fratello è difeso dagli avvocati Giovanni Palermo e Lillo Fiorello. L’interrogatorio, secondo quanto è trapelato dai difensori, si è concentrato sulla contestazione di bancarotta fraudolenta della società che gestiva a Castellammare del Golfo un rinomato centro sportivo e centro benessere. Solo per questo reato, precisa l’avv. Giovanni Palermo, il gip ha applicato la misura cautelare degli arresti domiciliari. Per cui l’interesse della difesa è stato quello di affrontare questo capitolo dell’indagine per ottenere la revoca della misura o una misura alternativa a quella della detenzione in carcere. “Si tratta di una vicenda – precisa il legale – che è cristallizzata, non c’è stato alcun trasferimento fraudolento di valori né sottrazione di beni, ci sono state le vendite all’asta giudiziaria, i documenti si trovano in Tribunale, impossibile ipotizzare l’inquinamento delle prove”. Il giudice si è riservato anche in attesa del parere della Procura sulla revoca della custodia in carcere. Nel merito della gestione delle coop specializzate nella gestione dei centri di accoglienza per migranti, ancora la difesa non si è mossa, ma traspare l’intenzione di Norino Fratello di ritenersi vittima e non dominus della faccenda. In particolare si contestano le dichiarazioni dell’ex presidente della coop Letizia, Lorenzo La Rocca. Il difensore di Fratello infatti conferma che dopo i primi articoli giornalistici che riferivano delle dichiarazioni rese da La Rocca ai magistrati trapanesi, Fratello presentò querela per calunnia. “Non conosciamo l’esito di queste querele”. Pare che Fratello nelle querele abbia indicato in La Rocca l’artefice di sottrazioni di denaro. Denunce che comunque sono state presentate solo dopo avere appreso della collaborazione di La Rocca con i magistrati. Sulla fuoriuscita di denaro dalla coop Letizia , La Rocca però era stato chiaro con i pm, come riportato nell’ordinanza del gip Cersosimo: “Fratello mi disse che i soldi dovevano uscire quando lo diceva lui e lui mi diceva a chi darli”. Ancora il difensore di Fratello: “Le presunte intestazioni fittizie delle coop le affronteremo con pm e giudice dopo che con il mio assistito potremo confrontarci sulle contestazioni di reato, cosa che certo non è potuta avvenire in queste ore così a ridosso dell’arresto”. L’imputato è frastornato e su questi argomenti non è pronto a rispondere, se non facendo intuire che non è stato un dominus ma una vittima.

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Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.