Con 269 voti favorevoli, nessuno contrario e 2 astensioni il Senato ha approvato in via definitva la legge che ricostituisce anche nella diciottesima legislatura la commissione bicamerale Antimafia con poteri di inchiesta e obblighi di riservatezza pari a quelli dell’Autorità giudiziaria. Il testo della legge non ha subito modifiche rispetto a quello approvato poche settimane fa a Montecitorio. Il via libera del Parlamento alla nuova commissione Antimafia è pertanto definitivo.
Ne faranno parte anche in questa legisltura 50 parlamentari chiamati a eleggere fra uno di loro il presidente. Il presidente della Camera Roberto Fico dovrà nominare i 25 depuati che la comporanno, la presidente del Senato Elisabetta Casellati i 25 senatori. Le loro scelte, a norma di legge istitutiva, hanno un doppio vincolo: rispettare nel numero la proporzionalità dei gruppi, assicurare che ciascuno di essi sia rappresentato. E’ dal 1962 che la commissione bicamerale Antimafia, istituita per la prima volta con la legge che porta il nome di Pio La Torre successivamente ucciso dalla mafia.
“Con il voto odierno – ha sottolineato il relatore M5s alla legge istitutiva dell’Antimafia Michele Giarrusso- in Senato è stata costituita la commissione antimafia della XVIIIesima legislatura, un momento importante per i cittadini che credono nella legalità. Nella nuova legge c’è il rafforzamento dei poteri della Commissione, la promozione della cultura della legalità. Importante l’ampliamento della tutela delle vittime di estorsione, la tutela dei familiari delle vittime di mafia. Un attento monitoraggio delle scarcerazioni, potenziamento delle banche dati in uso alle forze dell’ordine e maggiore interazione tra le diverse banche dati. La Commissione dovrà indagare le infiltrazioni nelle associazioni massoniche o comunque segrete, attenzione particolare al commercio di opere d’arte veicolo di riciclaggio. Una maggiore attenzione anche al mondo dell’editoria per quanto riguarda le minacce ai giornalisti, vittime di tanti violenti attacchi”.
“Importante – ha aggiunto- è il superamento dell’obbligo biennale di rinnovo della commissione. Soprattutto la commissione avrà potere di indagare sui flussi finanziari che alimentano le mafie e ne sono le solide basi su cui costruisce il proprio potere. La commissione antimafia – ha concluso Giarrusso.- è un fondamentale strumento di contrasto alle mafie, e siamo orgogliosi che può cominciare subito il proprio lavoro”.
Fonte askanews.it