Le opposizioni non entrano in aula consiliare e fanno slittare la seduta. All’origine del gesto “il non rispetto da parte della maggioranza nei confronti della minoranza”.
ALCAMO. Appena entrati in aula si poteva notare consiglieri di opposizioni seduti tra il pubblico e altri poco fuori, ma anche qualche assente, quindi abbiamo interpellato qualcuno di loro.
In sintesi questa “manifestazione” è nata per “denunciare” l’atteggiamento della maggioranza non rispettoso nei confronti della minoranza.
La vicenda poi si è “arricchita” di qualche scontro verbale tra esponenti di maggioranza e minoranza, con la conclusione che la seduta è stata rinviata di un’ora, come da regolamento.
Al ritorno della pausa ha preso la parola il Presidente del Consiglio Comunale, Baldo Mancuso, che ha riferito di aver appreso di situazioni spiacevoli e che è sua cura cercare di promuovere il rispetto in aula, anche perché eletti dai cittadini per fare i loro interessi e quelli della città.
Le scuse sono arrivate dalla consigliera comunale 5 Stelle, Alessandra Cuscinà, che avrebbe proferito parole non certo benevole, anche se ha sottolineato che per venire in aula ha dovuto fare i salti mortali, come tutti.
Dai banchi della minoranza il consigliere comunale Francesco Dara di Noi per Alcamo, che ha dichiarato di aver apprezzato l’intervento della collega Cuscinà e ha spiegato l’intento di questa “manifestazione”, cioé “dimostrare che anche la minoranza ha un significato nell’azione politica dentro quest’Aula consiliare”. In più Dara ha parlato di Etica politica, ma che verrebbe “trascurata in questa consiliatura. Etica che è un segno di “rispetto tra colleghi ed è rispetto nei confronti della cittadinanza”.
Dai banchi della maggioranza l’intervento della capogruppo del Movimento 5 Stelle, Noemi Scibilia, che ha criticato l’azione della minoranza e ha sottolineato che la maggioranza ha sempre tenuto in gran conto la minoranza.
Dopo l’intervento della Scibilia ha preso la parola il capogruppo dell’UDC, Saverio Messana, che ha affermato di accettare le scuse, ma ha ribadito che queste vicende accadono anche in altre aule, come quella del Parlamento regionale (fa riferimento al voto sulla Finanziaria), dove il Moviemento 5 Stelle è minoranza e “nessuno dei deputati di maggioranza dice parolacce agli altri. Perciò, ognuno fa la sua strategia politica. Può essere che noi sbagliamo, però, le parolacce assolutamente no”.
Dopo Messana ha preso la parola il consigliere comunale del Partito Democratico, Filippo Cracchiolo, che ha detto di accettare le scuse della maggioranza e rispondendo a chi dai banchi di questa precisa “scuse personali”, ha affermato: “Le scuse allora non provengono da chi ancora non si è espresso, il riferimento sembrerebbe al consigliere 5 Stelle Filippo Salato, con cui Cracchiolo aveva avuto un dibattito verbale intenso fuori dall’aula consiliare. Continuando ha sottolineato che la linea della minoranza non la detta la maggioranza e che questa opposizione merita rispetto, anche perché più volte ha agito nello spirito della collaborazione. Inoltre Cracchiolo ha ricordato che in un recente passato qualche consigliere di maggioranza aveva affermato: “Noi siamo la maggioranza, abbiamo i numeri e possiamo fare quello che vogliamo”, qui il riferimento è chiaramente fatto alla consigliera comunale 5 Stelle Laura Barone.
In riferimento alla mancanza del numero legale, il consigliere del Partito Democratico, ha fatto notare che l’opposizione è rientrata al secondo “appello” in aula per senso di responsabilità, perché “ci sono degli atti importanti che hanno un costo per la città” quindi necessario è votarli.
Cracchiolo chiude dicendo: “Da parte della maggioranza, ancora una volta, si dimostra infantilismo, se così si può dire”.
Ad intervenire subito dopo Laura Barone, tirata in ballo dalle affermazioni di Cracchiolo. La Barone ha visto nelle parole della minoranza il cercare di giustificare alcune azioni andando su altre vicende. Dopodiché la consigliera 5 Stelle ha ricordato che già in passato in aula aveva chiesto scusa e che per la minoranza “per quell’evento, in qualche modo, era stata messa una pietra sopra”. E continuando sulla questione si è dichiarata dispiaciuta “se, poi, questa pietra sopra, è a propria convenienza. Comunque, non è più un mio problema”.
Dopo la Barone è intervenuto l’altro consigliere di maggioranza tirato in ballo dalle affermazioni del consigliere PD Cracchiolo, cioé Filippo Salato, il quale ha parlato di “giudizio sull’azione politica” nella prima convocazione della seduta. Salato ha poi tenuto a precisare che non sentiva di “dovere delle scuse a nessuno” perché – aggiunge Salato – non avrebbe “espresso nessun giudizio su nessuna persona, ma solo su un’azione che ho condannato senza termini e che ricondanno adesso. L’azione di poco fa non è un’azione politica, è un’azione provocatoria che va nel senso di non rispettare l’intero organo consiliare”.
E concludendo il consigliere 5 Stelle ha parlato anche di coloro che erano venuti qua o coloro che erano sintonizzati da casa per vedere la seduta e invece ancora “alle otto meno cinque si trovano costretti a sentire fuffa”.
Un inizio di seduta davvero movimentato, che ha messo in evidenza un rapporto oscillante tra maggioranza e opposizione, perché fatto di alti e bassi, ma con un unico filo conduttore, cioé la richiesta da parte dell’opposizione di rispetto. Un dibattito che sembrerebbe non avere in questa vicenda il suo epilogo.