In Consiglio Comunale la relazione del Sindaco, Domenico Surdi, sulla possibile nascita di un impianto di BioGas nel territorio alcamese. La richiesta è stata presentata dalla minoranza.
La relazione del Sindaco incentrata sul parere negativo già dato, si è basata anche sul contenuto delle riunioni delle commissioni, dove sono state messe in evidenza le carenze della documentazione presentata dall’azienda interessata, carenze che creano perplessità. In estrema sintesi il Sindaco ha ribadito la posizione politica della sua amministrazione e del Movimento 5 Stelle, espressa anche in Regione, cioé l’esistenza di alterative, come per esempio le aziende di compostaggio, e per la raccolta la differenziata.
Alcuni passaggi hanno caratterizzato la relazione del Sindaco, come quello che ha messo in evidenza l’ampiezza, 120 mila tonnellate parte solo organica, della azienda che dovrebbe nascere, che “è talmente grande che potrebbe ricevere questi rifiuti da tutta la provincia e più” e in più “tanti rifiuti farebbero presagire la presenza di molti camion” e la strada in questione “non può riceverli perché mal ridotta”.
La soluzione? per il Sindaco la “logica è dare risposta strutturale. Sbloccare autorizzazione impianti pubblici,ci vogliono però certezze infatti tutto deve essere messo nero su bianco nel Piano Rifiuti, che non c’è, infatti l’Europa non da’ finanziamento per l’assenza di questo”.
Una questione importante che ha spinto a sentire il parere dei cittadini con la riunione del Consiglio Comunale “aperto” del 15 Ottobre al Centro Congressi Marconi.
Subito dopo la relazione del Sindaco è intervenuto il Consigliere Pitò, che ha ribadito che la questione interessante, ma contemporaneamente ha criticato la procedura “sotto sopra”, che ad oggi non gli fa avere elementi tali da farsi un’idea. Poi ha sottolineato che sarebbe stato utile avere il parere anche della commissione urbanistica oltre a quello della commissione prima e terza. Poi ha sottolineato che a Calatafimi, quando si è creata una situazione simile, si è chiesto all’azienda, che voleva istallare l’impianto, in cambio di energia gratis per il territorio interessato e cura del verde pubblico. Infine Pitò ha dichiarato che si auspicava un documento unico, mettendo in evidenza però che su questi temi non esistono contrapposizioni, ad esser criticabile il metodo.
Dopo Pitò, è intrvenuto Messana dell’UDC, che ha espresso le proprie perplessità, anche perché ha dichiarato che fino a pochi giorni fa non sapeva di cosa si trattasse e ancora ora ha dubbi, ma si è espresso contrario al no a prescindere, come per esempio ha fatto il Movimento 5 Stelle sull’impianto che doveva nascere a Gallitello.
Messana quindi ha esortato tutti a fare rete con la Regione, perché il problema dello smaltimento è serio e valuta il possibile risarcimento chiesto dal Comune di Alcamo assurdo, allora – ha affermato Messana – si dovrebbe chiedere risarcimento al Comune per la non erogazione di acqua. Però il Consigliere UDC si è soffermato sull’importanza del capire meglio, perché, per esempio, se le emissioni sono zero perché dire no. infine parlando dell’ex discarica ha dato notizia che c’è un finanziamento per trasformarla in boschetto, quindi bonificare il terreno.
Le parole di Messana e Pitò non sono piaciute al Consigliere 5 Stelle Asta che ha fatto un intervento molto polemico. Secondo Asta il consigliere Messana si dovrebbe più preoccupare di conoscere il progetto che non “creare il boschetto”. Invece in riferimento all’intervento di Pitò ha affermato che non c’era motivo di convocare la Commissione Urbanistica.
Intervento “positivo” quello di Dara di Noi X Alcamo, che si è complimentato con il sindaco per la relazione e però preoccupato perché Pitò, persona che stimo, ha dichiara che ancora oggi non ha elementi per farsi un’idea certa. Poi Dara ha messo in evidenza che chi governa deve fare scelte e ha dichiarato la sua solidarietà ai Sindaci ai quali si chiede tanto, ma non viene dato loro un ruolo predominante in certi settori importanti per una città.
Dai banchi della maggioranza Puma ricorda che sono state fatte due riunioni di commissioni e Pitò e Cracchiolo hanno parlato di richieste da poter fare all’azienda, ma siccome il parere è negativo ciò non può accadere. Poi ha elencato le motivazioni che hanno portato a pareri negativi, andando nel merito di ciò che hanno rilevato gli ingegneri che si sono occupati del lato tecnico. In sintesi si è dichiarata contro il no a prescindere, ma le carenze messe in evidenza non depongono a favore di un parere positivo. Infine, a Messana che si preoccupava sul dove mettere i rifiuti, la Puma ha risposto che ci sono impianti finanziabili di compostaggio per esempio, quindi c’è l’alternativa, bisognerebbe chiedere questo alla Regione.
A “difesa” del Consigliere Messana la sua collega di partito, Anna Allegro, che ha sottolineato che l’intervento del suo collega era stato capito male e ha ribadito il concetto che non si è potuto contribuire perché non al corrente. A conclusione del suo intervento Allegro ribadisce il concetto di Messana, cioé rapportarsi con la Regione per arrivare all’unico scopo che è quello del benessere della Città e non prendere sottogamba la soluzione del boschetto per l’ex discarica, così da bonificarla.
Un sltro intervento critico sull’intervento di Messana è stato quello del Consigliere 5 Stelle Cusimano che ha affermato: “Messana tiene più allo smaltimento che alla salute”, poi ha dato ragione alla collega di movimento, Rosaba Puma, e ha letto un “articolo” nel quale si mettevano in evidenza i problemi di impianti di BioGas.
A chiarire la sua posizione è lo stesso Messana, che ha detto di aver parlato con il cuore ed essere contrario a qualunque cosa arrechi danno alla salute, ma ha ribadito che il suo intervento era incentrato sulla necessità di capire.
Sulle commissioni e sul Consiglio Aperto si espresso favorevolmente Calandrino di Sicilia Futura, ribadendo che sono necessarie altre informazioni e ha concluso augurandosi che la seduta del Consiglio Comunale con la formula “Aperto” sia comunicato bene ai cittadini.
Sempre dal gruppo Sicilia Futura l’intervento di Giacomo Sucameli che in sintesi si è dichiarato contro ogni soluzione che possa danneggiare i cittadini e ha ribadito con forza di essere per la differenziata: “Per me gli impianti non dovrebbero nascere”. Contemporaneamente, Sucameli, ha messo in evidenza che il discutere non è perdita di tempo e serve. Infine si è auspicato che non ci siano strumentalizzazioni da parte di comitati e ha ricordato che in questa città non c’è solo l’assessore Turano, ma anche deputati regionali, nazionali ed europei.
Sulla strumentalizzazione in particolare è intervenuta la Consigliera 5 Stelle Puma, che ha rispedito al mittente le affermazioni sulla questione, poi ha sottolineato le preoccupazioni di Calandrino di Sicilia Futura sulla vicinanza dell’impianto e della volontà della Consigliera Anna Allegro e di tutto il suo partito di andare a fondo alla questione, e che quindi mai appoggerà un impianto che può dar fastidio alla salute, infine ha ricordato che il Consigliere Pitò in commissione ha ribadito che ci sono delle forti carenze progettuali, così Puma ha ribadito che è un argomento che va trattato al di là del colore politico, “anzi più che mai adesso la politica va usata semplicemente come strumento per tutelare tutti i cittadini, indipendentemente dal colore politico a cui appartengono”.
Intervenuto di nuovo Pitò che ha ribadito che la sua era solo una proposta “di studiare, ma siccome non l’abbiamo studiato, non mi so dare la risposta per la domanda che ho posto io”, anche se secondo Pitò la realizzazione dell’impianto può comportare una variante urbanistica.
Ultimo intervento quello del Condsigliere 5 sdTELLE Cusumano CHE è intevenuto per ricordare che l’onorevole Valentina Palmeri, 5 Stelle, ha presentato un’interrogazione, in quanto circa un mese fa la società in questione ha presentato l’istanza e quindi per avere l’autorizzazione presso Assessorato all’Energia, che a quanto pare non sarebbe competente, quindi doveva essere da chi si occupa dei rifiuti. Questa interrogazione serviva più che altro serviva per cercare di bloccare l’iter.