Premio Emanuela Loi a 16 donne-coraggio, tra loro anche l’alcamese Franca Viola

PALERMO. Sedici donne coraggiose e un premio dal doppio significato. È la sintesi del prestigioso premio intitolato alla poliziotta Emanuela Loi, agente della scorta del giudice Paolo Borsellino morta nell’attentato di via D’Amelio il 19 luglio 1992. Un premio che racchiude l’essenza di Emanuela: l’impegno, la forza e il coraggio nell’affrontare il quotidiano. Per questo motivo sabato scorso a Villa Malfitano a Palermo, alla presenza di Claudia Loi, sorella di Emanuela, il premio è stato assegnato a sedici donne che con le loro azioni hanno salvato vite o addirittura cambiato la storia.

Il premio è stato ideato da Angela Mattarella Fundarò, presidente del pool antiviolenza e per la legalità dell’Inner Wheel Palermo Normanna con la collaborazione della Questura di Palermo.

“Alla figura di Emanuela Loi – spiegano gli organizzatori – viene dedicato il premio, realizzato dall’Inner Wheel Palermo Normanna presieduto in questo anno sociale da Pia Schillaci, che seguirà negli anni, rivolto a 16 donne individuate sul territorio nazionale, figure femminili che hanno dimostrato il loro “coraggio” seppure in ambiti diversi, come le agenti della Polizia di Stato, scelte dalla Questura di Palermo, ma anche donne che hanno avuto il coraggio di ribellarsi alla criminalità organizzata, ai soprusi,  e che non hanno ceduto ai compromessi”.

“Sono donne che nonostante il pericolo – ha affermato Angela Mattarella Fundarò – hanno dimostrato il proprio impegno e servizio allo Stato. Sono 16 donne coraggiose, scelte su base nazionale, che non hanno ceduto ai soprusi e che hanno cambiato la storia, come Franca Viola. Il premio intitolato ad Emanuela Loi non è solo un ricordo, ma anche un investimento per il futuro delle nuove generazioni.”

“Oggi essere normali è un’impresa eccezionale. – ha affermato il Questore di Palermo Renato Cortese – Si tratta di donne, poliziotte, che lavorano con spirito di servizio. Siamo molto felici e grati che questo premio porta il nome di Emanuela Loi, la nostra Emanuela”.

A ricevere il prestigioso premio: Claudia Loi, sorella di Emanuela Loi, Lucia Annibali, avvocato e deputato del Pd che nel 2013 fu sfregiata in viso dall’acido lanciatole addosso da un due uomini mandati dall’ex fidanzato, l’alcamese Franca Viola, la prima donna in Sicilia a rifiutare il matrimonio riparatore diventata un simbolo della crescita civile dell’Italia nel secondo dopoguerra e dell’emancipazione delle donne italiane, Elvira Terranova, giornalista palermitana e responsabile dell’agenzia AdnKronos Sicilia, nominata Cavaliere della Repubblica dal Presidente Mattarella, medaglia d’oro al valor civile della Regione siciliana per avere contribuito al salvataggio di decine di profughi durante un naufragio davanti alle coste di Lampedusa, Carolina Bocca con l’associazione “Pesciolino Rosso” diventata una Comunity di migliaia di persone su temi importanti quali la droga, Chiara Frazzetto di Niscemi vittima del racket, Magda Scalisi vittima di minacce e intimidazioni, Lidia Vivoli scampata a un femminicidio, Linda Di Dio, produttrice cinematografica specializzata nella produzione di pellicole etiche, Maria Grazia Mazzola inviata speciale e giornalista di Rai 1, autrice di numerose inchieste sul mondo della criminalità organizzata e vittima di un’aggressione durante un servizio, Rita Barbera, dirigente della Casa Circondariale Ucciardone di Palermo, che negli anni ha aperto le porte del carcere a numerose attività rieducative e culturali,  Carla Valenti, Vice Questore aggiunto Dirigente del Commissariato di Mondello, Elga Piccione Sovrintendente Capo del Nucleo Volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Palermo, Luigia Capriglione Assistente Capo del Nucleo Volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Palermo, Luana Amato, agente dell’Ufficio Scorte della Questura di Palermo e Virginia Coni, Tenente dei carabinieri dell’Arma di Marsala, ha salvato una donna come possibile vittima di un femminicidio.

“Alla Polizia di Stato, va il nostro ringraziamento – ha sottolineato Angela Mattarella Fundarò – per avere condiviso l’iniziativa,importante nel perpetrare il ricordo di Emanuela Loi, agente di scorta, che con coraggio ed incurante del pericolo imminente, non ha esitato a servire lo Stato ed il giudice Paolo Borsellino che  tanto amava, rinunciando così alla sua vita di giovane donna, al suo futuro matrimonio. Anche le donne sopracitate sono l’esempio di quanto il coraggio possa determinare la nostra vita, possa essere d’esempio nelle lotte condivise, nella libertà d’informazione, nella libertà di denunciare le violenze subite, nella libertà di rappresentare con coraggio alcune problematiche che meritano tutta l’attenzione possibile”.

“Il premio è stato realizzato dall’orafo Antonino Amato, rappresenta il fiore di Emanuela che possa aprirsi in ognuno di noi, dandoci speranza e forza. Il significato del “Premio Coraggio Emanuela Loi”,-  afferma la Presidente del Pool antiviolenza e per la legalità Angela Mattarella Fundarò – è non solo il ricordo di una donna vittima di violenza ma l’esempio, perché non c’è nulla di più prezioso nel tempo per i giovani se non essere stati d’esempio”.

Tra le premiate anche l’alcamese Franca Viola con la seguente motivazione: “Per non aver avuto paura di lottare a soli 16 anni, in epoca in cui le donne non avevano diritto di parola e di decisione, per avere contribuito ad abolire la norma del codice penale sul matrimonio riparatore, per rappresentare la forza delle donne nella lotta contro la violenza. Siamo grati a Franca Viola per averci indicato la strada del cuore e non quella della sopraffazione.”

Franca Viola, nel 1968 rifiutò di sposare l’uomo che l’aveva violentata, una scelta che cambiò la storia. È a lei che si deve la cancellazione della legge sul matrimonio riparatore. La sua è stata una battaglia per la libertà delle donne affrontata con coraggio anche in Tribunale, affiancata dall’avvocato Ludovico Corrao.

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Emanuel Butticè. Castellammarese classe 1991, giornalista pubblicista. Laureato in Scienze della Comunicazione per i Media e le Istituzioni all’Università degli Studi di Palermo con una tesi sul rapporto tra “mafia e Chiesa”. Ama viaggiare ma resta aggrappato alla Sicilia con le unghie e con i denti perché convinto che sia più coraggioso restare.