Inciuci sulla riserva?

Favignana: a giorni la scelta del nuovo direttore dell’Area Marina Protetta delle Egadi. Saltano fuori strani protocolli e patti. E un bando cambiato tre volte

A giorni si saprà chi sarà il successore di Stefano Donati nella direzione della più importante area marina protetta d’Italia. Quella delle isole Egadi. Donati dopo anni di importante lavoro, la scorsa estate ha lasciato per diventare il direttore del parco Nazionale del Vesuvio. Nel frattempo nelle Egadi si è votato e pare che sul tavolino segreto della spartizione dei posti , qualcuno degli schieramenti concorrenti ha anche inserito, in una sorta di manuale Cencelli, il posto di direttore dell’Amp delle Egadi. E allora si capisce bene perché attorno a questa nomina c’è parecchia attenzione quanto agitazione. Una bella patata bollente in mano al sindaco riconfermato Giuseppe Pagoto. Cominciamo a raccontare i giorni recenti. Segnati da un bando pubblicato dal Comune per raccogliere le candidature alla direzione dell’Amp , che però non ha fatto trascorrere giornate tranquille all’amministrazione Pagoto. Il bando infatti è stato pubblicato ben tre volte. Sbrogliare la matassa burocratica non è stato facile, forse perché la politica vi ha messo un po’ troppo lo zampino. E in questi giorni è circolato a Favignana una sorta di accordo, definito nel corso della campagna elettorale. Uscito fuori da una riunione indetta dai presidenti delle cooperativa della pesca delle isole Egadi. La riunione pare esservi stata il 14 marzo del 2018, presenti l’ex sindaco Gaspare Ernandez, l’armatore Pietro Gianquinto, Emilio Giacalone, il noto consigliere comunale Toto Braschi, Maria Sinagra, Enzo Ritunno, Andrea Sinagra, Paolo Sinagra, Michele Balbi e Angelo Ernandes. Tutti dell’area di centrodestra e Forza Italia. Questo doveva essere il cartello destinato a sostenere la ricandidatura di Gaspare Ernandez, Forza Italia e vicinissimo al senatore D’Alì. L’accordo delle coop della Pesca veniva sancito in sei punti. Il primo quello di adoperarsi per fare nominare Toto Braschi a direttore dell’Amp, poi interventi sulla gestione della riserva per quanto riguarda le attività di pesca, la nomina a consulente di Emilio Giacalone, la destinazione a porticcioli pescherecci degli scali di San Leonardo e Punta Lunga. Poi è finita che Ernandez non si è più candidato, che il candidato sindaco della coalizione di centrodestra è stato Braschi e che dopo l’elezione di Pagoto, Emilio Giacalone è diventato consulente del riconfermato sindaco. Comincia a soffiare un vento di inciuci, dice qualcuno. Seconda puntata di questa storia è stata la nomina del presidente della commissione consiliare destinata ad occuparsi dell’Area Marina Protetta. La maggioranza che sostiene Pagoto in questa commissione aveva i numeri per eleggere il presidente, ma all’esito del voto viene sacrificato il candidato della maggioranza, Elia Canino e vince la consigliera di minoranza Kim Ernandez, figlia dell’ex sindaco, esce sconfitto quello che era ritenuto il candidato in pectore della minoranza, Toto Braschi. Ufficialmente Forza Italia dichiara vittoria, con tanto di comunicato firmato anche da Toto Braschi, ma forse le cose non stanno proprio così tranquille e niente affatto serene. “Niente accordi sottobanco – dice il sindaco Pagoto – la nomina a presidente era giusto che fosse attribuita alla minoranza, la maggioranza ha fatto la sua scelta su chi votare, ma è ovvio che in commissione la maggioranza continua ad avere i suoi numeri”. A questo punto della vicenda manca la nomina del direttore dell’Amp. Si dice a Favignana che l’ex direttore Donati vorrebbe avere in qualche modo parola sul successore, così come si dice che Braschi non abbia rinnegato del tutto quel famoso “patto” delle coop della Pesca. Stanno attorno a queste esigenze, o pretese, le ragioni di un bando pubblicato ben tre volte? “Ci siamo accorti – sottolinea il sindaco Pagoto – che alcune direttive ministeriali del 2004 non erano state rispettate inizialmente, poi che si rischiava di avere a disposizione una platea stretta dei candidati, e abbiamo così recepito quanto aveva rappresentato Legambiente. I termini per la presentazione delle domande scadranno a breve, la commissione vaglierà le candidature ovvio che come sindaco, presidente dell’Amp, mi occuperò di avere un direttore qualificato professionalmente e tecnicamente”. Come dire il posto non è da manuale Cencelli. Si vedrà. Certo le parole di Pagoto sembrano fare eco a quelle di Legambiente Sicilia e del circolo Legambiente Egadi: “La selezione del nuovo direttore dell’area Marina Protetta sia finalizzata alla tutela dell’ambiente e non ad altro”. Legambiente stigmatizza i tre bandi: “Strano il fatto che lo stesso avviso pubblico sia stato cambiato già tre volte e eccessivamente strutturata la griglia di valutazione di accesso. Se da un lato, correttamente, – sostiene l’associazione ambientalista – nell’avviso è scritto che il Direttore dovrà possedere competenze e conoscenze gestionali, la griglia, invece, tende ad un profilo accademico a scapito di reali esperienze direttive, disattendendo le direttive impartite dal Ministero con la circolare sui direttori Amp. Legambiente Sicilia ed il circolo delle Egadi auspicano che il percorso viaggi  nel solco della imparzialità, finalizzato al continuo sviluppo di questo strumento che sia di tutela per l’ambiente e non altro”. Pagoto però intanto una soddisfazione personale l’ha avuta, è stato eletto tra i 30 componenti del nuovo Consiglio Direttivo Nazionale di Federparchi. Un incarico che per la prima volta ha riguardato un presidente di Area marina protetta, quando di solito vengono scelti presidenti di parchi. E sembra che a sostenere la elezione di Pagoto sia stato proprio Donati, che dimostra così di non essersi dimenticato delle Egadi.

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Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.