Trenino turistico a Castellammare, archiviata posizione del Comandante della Guardia Costiera

TRAPANI. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trapani Emanuele Cersosimo ha archiviato il procedimento nei confronti del 48enne marsalese Davide Tumbarello accusato di abuso d’ufficio. Tumbarello, difeso dall’avv. Fabio Sammartano, nel 2011 era comandante della Guardia Costiera di Castellammare del Golfo e secondo l’accusa del P.M. avrebbe, con alcuni suoi provvedimenti non conformi alla legge, impedito il regolare svolgimento di un’attività turistica agli imprenditori Giovanni e Antonino La Porta, titolari di un trenino turistico.

La vicenda è quella legata al transito del trenino turistico nella zona pedonale della Cala marina di Castellammare del Golfo. La questione è già finita davanti al giudice di Pace di Alcamo che ha dato ragione nel novembre del 2017 al proprietario del mezzo, condannando il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Capitaneria di porto di Trapani e annullando la sanzione del codice di navigazione emessa nei confronti degli imprenditori.

Tumbarello avrebbe impedito in più occasioni l’accesso del trenino in via Don L. Zangara nei pressi del porto. Ma per il Capitano della Guardia Costiera oggi è arrivata l’archiviazione. Il giudice infatti ha rigettato l’opposizione alla richiesta di archiviazione avanzata dalla parte offesa accogliendo la tesi difensiva discussa in udienza.

Al centro della vicenda processuale la disputa sull’attribuzione di competenze tra la Capitaneria Porto di Castellammare del Golfo e il Corpo di Polizia Municipale del comune. Il gip ha posto fine alla questione stabilendo che nel Porto di Castellammare del Golfo il Comune non ha alcuna competenza sul demanio marittimo, compito esclusivamente gestito dalla Guardia Costiera per cui ha ritenuto di archiviare il procedimento contro Tumbarello.

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Emanuel Butticè. Castellammarese classe 1991, giornalista pubblicista. Laureato in Scienze della Comunicazione per i Media e le Istituzioni all’Università degli Studi di Palermo con una tesi sul rapporto tra “mafia e Chiesa”. Ama viaggiare ma resta aggrappato alla Sicilia con le unghie e con i denti perché convinto che sia più coraggioso restare.