Processo per concorso esterno in associazione mafiosa: In Corte di Appello a Palermo i giudici si sono riservati sulla riapertura del dibattimento
Terminata oggi con l’intervento del sostituto procuratore generale Nico Gozzo, la fase preliminare delle schermaglie tra accusa e difesa, i giudici della Corte di Appello di Palermo hanno deciso di riconvocare le parti per il prossimo 6 febbraio al fine di sciogliere la riserva e comunicare la loro decisione in merito alla riapertura del dibattimento. Si ferma a questo punto almeno per quest’anno il processo dove è imputato di concorso esterno in associazione mafiosa l’ex senatore trapanese Tonino D’Alì. Un processo apertosi dopo il colpo di scena della decisione della Cassazione che ha annullato la precedente sentenza di secondo grado che confermando quella di primo grado, assolveva D’Alì per prescrizione (per i fatti contestati fino al 1993) e assoluzione per insufficienza di prove (per la parte sino al 2011), ordinando la celebrazione di un nuovo processo di Appello. Colpi di scena continuati con la rinunzia alla difesa dei due avvocati che fino alla Cassazione hanno assistito l’ex sottosegretario all’Interno D’Alì, gli avvocati Gino Bosco e Stefano Pellegrino. Nuovo difensore dell’ex parlamentare di Forza Italia è stata nominata l’avvocatessa Arianna Rallo, la stessa che si sta occupando a Trapani, dinanzi al Tribunale delle misure di prevenzione, del procedimento per l’applicazione sempre al senatore D’Alì dell’obbligo di dimora. A Palermo, in Corte di Appello il pg Gozzo ha chiesto di riaprire dibattimento per sentire alcuni testi, la difesa si è opposta chiedendo semmai ai giudici di acquisire documenti e sentenze, richieste alle quali oggi il pg Gozzo si è opposto. Parola ultima ai giudici che però faranno conoscere la loro decisione a febbraio. Come tutti gli altri gradi di giudizio il processo si sta svolgendo col rito abbreviato.