Palude, ecco gli indagati

Ecco le quattro persone finite ai domiciliari e tutti gli altri indagati

Sono due le ordinanze di custodia cautelare emesse dai gip del Tribunale di Trapani, Cavasino e Brignone, nell’ambito dell’operazione “Palude” eseguita oggi dalla Guardia di Finanza del comando provinciale e della tenenza di Alcamo. Con il dirigente dell’Utc del Comune di Castellammare del Golfo Simone Cusumano sono finiti anche agli arresti domiciliari gli imprenditori Antonio e Antonino Severino Caleca, titolari della ditta “Pietre del Golfo srl”. Indagato anche un altro tecnico del Comune di Castellammare del Golfo, Antonino Stabile, responsabile del “Paes”, piano d’azione energia sostenibile. L’altra ordinanza è quella che ha visto finire agli arresti domiciliari il direttore del Genio Civile di Trapani, ingegnere Giuseppe Pirrello. Con lui indagati sono oltre al figlio, Onofrio e a suo cugino, Francesco Pirrello, anche l’assessore regionale alle Attività Produttive, l’onorevole Mimmo Turano, anche: l’avvocato Giovanni Lentini di Castelvetrano, i funzionari del Comune di Castelvetrano, Giambattista Impellizzeri e Vincenzo Barresi, Andrea Pirrone, funzionario dell’ufficio tecnico del Comune di Alcamo, i tecnici del Genio Civile Giuseppe Gaspare Motisi, Giuseppe Vario, Gaetano Vallone della Celi Energia, Vincenzo Paglino titolare impresa movimento terra, Giuseppe Maiorana, Felice Scaraglino e Stefano Gebbia, imprenditori edili, i professionisti Giuseppe Paglino, Giuseppe Mulè, Francesco Gebbia, Vincenzo Coppola, Ignazio Messana, Giuseppe Pipitone, Antonio Colletta, e poi Giuseppe Grillo e Vito Emilio Bambina, proprietari di immobili. L’indagine che ha travolto il massimo dirigente del Genio Civile di Trapani secondo l’ordinanza del gip Cavasino ha preso il via da una denuncia presentata nel 2016 dal segretario comunale del Comune di Alcamo Cristoforo Ricupati.

RICHIESTA DI RETTIFICA

In riferimento alla pubblicazione dei nomi degli indagati la redazione pubblica la richiesta di rettifica del professionista Antonino Stabile che afferma di non essere indagato nell’indagine “Palude”. Pubblichiamo la richiesta di rettifica: “Spett.le redazione, in riferimento alla pubblicazione avvenuta in data 27.11.2018 sul sito del vostro quotidiano alqamah.it al seguente link “http://www.alqamah.it/2018/11/27/palude-ecco-gli-indagati”, articolo con titolo “Palude, ecco gli indagati”, nel riportare la notizia, ha riferito informazioni non vere riguardanti lo scrivente ed invero destituito di ogni fondamento il seguente passaggio del citato brano giornalistico “Indagato anche un altro tecnico del Comune di Castellammare del Golfo, Antonino Stabile, responsabile del “Paes”, piano d’azione energia sostenibile”, non essendo ne impiegato comunale,  ne responsabile del Paes e non avendo lo stesso ricevuto nessun avviso di garanzia. Vi richiedo pertanto di voler provvedere alla immediata rettifica di quanto riportato nel citato articolo preavvisandovi che in difetto intraprenderò le necessarie iniziative volte a tutelare la mia reputazione personale e professionale. Distinti saluti f.to Antonino Stabile”.

La redazione:

“Per errore e ce ne scusiamo, abbiamo indicato l’ingegnere Antonino Stabile quale dipendente del Comune di Castellammare del Golfo e responsabile del Paes. È  libero professionista come indicato nell’ordinanza del gip dott. Brignone dove lo stesso Stabile risulta indagato con il dirigente Utc Cusumano per il reato di cui all’art 353 del codice penale, ossia turbata libertà degli incanti”.
R.G. /E.B.

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Emanuel Butticè. Castellammarese classe 1991, giornalista pubblicista. Laureato in Scienze della Comunicazione per i Media e le Istituzioni all’Università degli Studi di Palermo con una tesi sul rapporto tra “mafia e Chiesa”. Ama viaggiare ma resta aggrappato alla Sicilia con le unghie e con i denti perché convinto che sia più coraggioso restare.