MARSALA. Non hanno mai smesso di suonare i ragazzi della Libera Orchestra Popolare di Marsala. Sebbene messi fortemente in crisi dagli effetti del Decreto Sicurezza, approvato dal governo pentaleghista. Loro ci sono ancora e r-Esistono.
L’Orchestra, nata da circa un anno e promossa dal Presidio marsalese di Libera e dalle associazioni Archè e Amici del terzo mondo, era composta da oltre quaranta membri con diverse marginalità: giovani del circuito penale, residenti del quartiere popolare di Marsala, minori stranieri e richiedi asilo. Adesso, a causa dell’approvazione del Decreto Sicurezza, il numero è drasticamente diminuito, specie per i ragazzi richiedenti asilo. Ma questo episodio non porrà la parola fine sull’ Orchestra. Si tratta solamente di una battuta d’arresto.
È vero, la sala prove, ad oggi, non vanta più quel numero straordinario di persone, ma alcuni componenti ci sono ancora e insieme ai promotori sono certi che grazie allo sforzo di tutta la comunità marsalese, e non solo, presto si potrà ripartire con ancora più forza.
“La nostra esperienza non si è chiusa – commenta Salvatore Inguì di Libera – stiamo continuando a lavorare insieme a tanti amici che ci sostengono e si impegnano nella realizzazione di nuovi progetti “
Dal 7 Gennaio ripartiranno le sessioni di chitarra, piano e percussioni. L’Orchestra, quindi, riprenderà prestissimo a suonare contro l’indifferenza, il pregiudizio e la dilagante emorragia d’umanità che il nostro paese sta vivendo. E in questo impegno non sarà da sola: ci saranno tanti amici al suo fianco pronti a sostenerla.
E per favore, coloro che sostengono l’Orchestra, non chiamateli buonisti, nel senso dispregiativo, basta chiamarle persone buone che per fortuna in questo paese sono ancora la maggior parte.